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«Nostra figlia era sana, non aveva alcuna malattia autoimmune». Si sfogano i genitori di Camilla Canepa, sentono dire tante cose sulla morte della loro figlia diciottenne, ma per avere un quadro più chiaro su quanto sia successo realmente alla ragazza di Sestri Levante, morta dopo undici giorni dalla vaccinazione con AstraZeneca, bisognerà aspettare l'autopsia che verrà effettuata martedì, e l'analisi della documentazione sequestrata dal Nas dei carabinieri che verrà consegnata ai pm Puppo e Rombolà soltanto domattina.
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Niente piastrinopenia autoimmune familiare, per i genitori della giovane. E lo ha ribadito anche l'avvocato Angelo Paone che assiste la famiglia: «La ragazza non aveva alcuna malattia ereditaria. Ora i genitori confidano nel rispetto del loro dolore e della loro privacy».
In attesa che la documentazioni arrivi sul tavolo dei pm, le indagini proseguono.
I DUBBI
Aspetti fondamentali e sui quali stanno puntando le indagini. La procura vuole capire se il medico vaccinatore fosse a conoscenza della malattia del sangue della studentessa, se la ragazza stessa sapesse di essere malata, e se chi le ha prestato soccorso, sottoponendola a Tac cerebrale e a esami ematici, abbia sottovalutato i risultati degli accertamenti e i problemi emersi.
Il sequestro del certificato anamnestico è stato effettuato dal Nas due giorni fa, ma il modulo del consenso informato, così come il resto degli atti, sono ancora negli uffici della Asl4, e verranno consegnati agli inquirenti domani. Insieme con questo è stata disposta l'acquisizione anche della lettera del Comitato tecnico scientifico inviata alle regioni che avevano deciso di procedere con gli open day, oltre al rapporto dell'Ema sulla possibilità di trombosi post vaccinazione. Nella lettera il Cts «non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate iniziative quali i vaccination day». Nello stesso documento, però, i tecnici sottolineano anche che «occorre completare la vaccinazione dei soggetti vulnerabili e over 60 ancora non coperti per una percentuale che non può essere trascurata». Allora si vuole accertare anche se ci siano delle responsabilità nella gestione degli Open day da parte delle Regioni. E se il Comitato tecnico scientifico abbia formulato indicazioni poco chiare.
I dubbi, comunque, restano tanti. Cercheranno di scioglierli i due esperti ai quali verrà affidata l'esecuzione dell'autopsia, l'anatomopatologo Luca Tajana e l'ematologo Franco Piovella, che riceveranno l'incarico martedì. Sulla base dei risultati dell'esame autoptico, poi, si potrà procedere agli interrogatori dei medici che l'hanno curata, a cominciare da chi le ha fatto la prima dose del vaccino nell'hub di Chiavari, per finire al medico di fiducia che le ha somministrato la doppia dose di ormoni (un progestinico e un estrogeno) a quattro giorni dalla vaccinazione con AstraZeneca. Secondo gli esperti, la piastrinopenia autoimmune non confligge con la somministrazione di AstraZeneca, perché rende il sangue più fluido. Mentre diverse controidicazioni in questo senso potrebbero venire dalla terapia ormonale assunta a così breve distanza dall'immunizzazione.
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Il Gazzettino