TORINO - La malattia professionale del call center a processo per la prima volta in Italia. Il responsabile legale della Voice Care all'epoca dei fatti Gabriele Moretti, ex...
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Il pm Raffaele Guariniello, in una delle sue ultime indagini prima della pensione, ha ipotizzato nei suoi confronti il reato di lesioni personali colpose. A giudizio, con il manager, anche il responsabile della sicurezza del call center e tre medici del lavoro. L'inchiesta era scattata nel dicembre dello scorso anno, quando in seguito ad una segnalazione ordinaria dell'Inail il sostituto procuratore Guariniello aveva iscritto Moretti nel registro degli indagati.
Il caso è quello di una torinese di 44 anni affetta da «cordite cronica», come certificato dalle autorità sanitarie. La donna, dipendente dal 2003 al 2012, parlava in media fra i trenta e i quaranta minuti ogni ora di servizio e, nonostante nel 2011 avesse accusato una distonia, era stata ritenuta idonea al lavoro. Secondo i risultati di un'ispezione dell'Asl, l'azienda aveva preparato un documento di valutazione dei rischi che non prendeva in considerazione la possibilità di questo tipo di disturbo per i telefonisti. I cinque imputati sono accusati di non avere tempestivamente allontanato la dipendente all'insorgere dei primi sintomi e di non avere fatto corretta prevenzione del rischio da sforzo delle corde vocali.
Il processo si aprirà nel febbraio 2017 e sarà dunque il primo per malattia professionale nei call center, un 'mondo' già finito nei mesi scorsi alla ribalta delle cronache per le condizioni di lavoro degli operatori.
Il Gazzettino