Ex giocatore di Serie A salva una ragazza che annega nel fiume: «Era svenuta»

MILANO Si è tuffato in acqua e ha salvato la vita a una ragazza che stava annegando nel fiume Trebbia, nel comune di Bobbio, nel piacentino. Il protagonista è Luis...

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MILANO Si è tuffato in acqua e ha salvato la vita a una ragazza che stava annegando nel fiume Trebbia, nel comune di Bobbio, nel piacentino. Il protagonista è Luis Centi, classe 1975, ex centrocampista in diverse squadre italiane. Otto le sue presenze in serie A con la maglia del Livorno e ora, conclusa la carriera agonistica, allena la juniores della Vigor Carpaneto.



ACQUA PROFONDA
Domenica scorsa per Luis era l’ultima giornata di relax prima dell’inizio della preparazione della sua squadra, cominciata ieri sui campi di Piacenza della Spes Borgotrebbia. La giornata era calda, il sole splendeva e così Centi, per trascorrere qualche ora all’aperto con la sua famiglia, ha scelto una meta tradizionale per chi abita nelle valli piacentine: il fiume Trebbia, in località Berlina nel territorio comunale di Bobbio. La riva era affollata e in molti facevano in bagno. Tra coloro che si sono immersi nelle acque del fiume c’era anche una ragazza che, dopo pochi istanti, ha rischiato di venire inghiottita dal Trebbia. È lo stesso allenatore eroe del Carpaneto a raccontare al sito Sportpiacenza.it le concitate fasi del salvataggio.


«Ero lì con la mia famiglia e sul posto ho trovato anche amici, stavo facendo il bagno nell’acqua bassa con i miei due bimbi, mentre è molto più profonda sul lato opposto, verso la roccia. Ero di spalle alla montagna, la moglie di un mio amico ha visto una ragazza in grande difficoltà nell’acqua, probabilmente profonda tre, quattro metri in quel punto. Non ci ho pensato due volte e mi sono tuffato, raggiungendo la ragazza che probabilmente distava sei, sette metri. Quando l’ho afferrata, si è aggrappata a me, stavamo sprofondando ma sono rimasto lucido e sono riuscito a liberarmi, per poi riafferrarla da dietro e portarla a riva. La giovane aveva perso conoscenza, ma nel frattempo altre persone presenti l’hanno soccorsa e sono arrivati anche i sanitari». Un gesto generoso, portato a termine con perizia. «Devo essere sincero, li per lì non ho pensato a nulla e sono rimasto lucido. Ero più teso a ripensarci successivamente a mente fredda. Domenica notte ho dormito male, il pensiero era ricorrente - racconta Centi - Ho saputo che la ragazza stava bene e sono contento, resta la soddisfazione di aver salvato una vita umana in pericolo». E adesso l’allenatore è di nuovo in campo.
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Il Gazzettino