Bruno Barbieri vittima dell'alluvione in Emilia Romagna: «La mia casa allagata. Penso a mia madre 90enne»

Dal suo profilo Instagram ha dedicato un messaggio di speranza a tutti gli alluvionati

«La mia casa a Medicina si è allagata, la cantina è invasa dal fango, ma non è nulla in confronto alla tragedia che ha coinvolto altre...

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«La mia casa a Medicina si è allagata, la cantina è invasa dal fango, ma non è nulla in confronto alla tragedia che ha coinvolto altre persone»: chef Bruno Barbieri non può restare indifferente al dramma che ha colpito la sua Emilia-Romagna, e non solo perché è coinvolto in prima persona. Dal suo profilo Instagram ha dedicato un messaggio di speranza («Ricordate che non siete soli e che presto tornerete ad essere più forti di prima»), e dalle colonne de La Stampa ha parlato della madre 90enne che vive sola nel bel mezzo della catastrofe ambientale.

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Barbieri, la casa di Medicina allagata e la mamma sola 

In questi giorni Barbieri si trova sul set della nuova edizione di MasterChef Italia, ma non c'è voglia di festeggiare. Il pensiero è rivolto alla sua terra e alla sua famiglia: «Stanotte non ho dormito pensando a mia madre Ornella, novantenne, che vive sola. E lei fisicamente è al sicuro. Ma pensare a tutte le persone che hanno perso la vita, a quelle che sono state sfollate, a chi ha passato la notte sui tetti al freddo, sotto la pioggia con la paura di non farcela, tutto questo è dolorosissimo. Sapere di amici che vivono in quelle zone è uno strazio. [...] Bisogna agire in fretta».

 

 

La natura si ribella

Una sensazione di enorme tristezza e incredulità, quella che assale Bruno Barbieri, che ora dice: «Il problema è che a questo punto bisogna parlare meno e fare di più. Inutile a stare lì a fare polemiche sulla colpa di chi. È ora di capire e agire. Quando la natura si arrabbia, succedono queste cose e bisogna lavorare sulle infrastrutture e su tutta l’area geografica. Vanno ripuliti i fiumi, messe in sicurezza le strade, bisogna tenere sotto controllo le colline. Abbiamo visto crolli e smottamenti che portavano giù tutto. Ora basta cercare i colpevoli. Tutti a lavorare».

 

 

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Il Gazzettino