L'Aquila, il boss nel carcere insieme al sicario che voleva scioglierlo con l'acido

L'Aquila, il boss nel carcere insieme al sicario che voleva scioglierlo con l'acido
Quando era stato arrestato insieme al padre a Palermo aveva esclamato: «Ti amo papà». Ora le strade di Salvatore e Sandro Lo Piccolo si sono separate....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quando era stato arrestato insieme al padre a Palermo aveva esclamato: «Ti amo papà». Ora le strade di Salvatore e Sandro Lo Piccolo si sono separate. L’uno è rimasto a Milano, l’altro è stato trasferito nel supercarcere di Preturo (L'Aquila) che si conferma penitenziario di alto livello, dove insisite un’area riservata proprio per i boss di mafia già ristretti al regime duro del 41bis. E così nella lista degli ospiti eccellenti è arrivato colui che per anni ha ricoperto i vertici dei latitanti più pericolosi d’Italia. Quei Lo Piccolo che secondo la Direzione centrale di Polizia Criminale, sono stati al vertice di Cosa Nostra palermitana.


Dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, infatti, entrambi avrebbero assunto il controllo dell’organizzazione criminale contendendo la leadership a Matteo Messina Denaro, boss latitante del trapanese. Nonostante la giovane età era già al vertice di alcune branche dell’organizzazione, nel settore dello spaccio di stupefacenti e nel campo delle estorsioni; non è casuale infatti che, al momento dell’uscita dalla Questura di Palermo, abbia guardato la folla e mandato baci con tono polemico e provocatorio. Il boss giunto nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, con tanto di scorta degna di un personaggio di alto spessore criminale, è stato rinchiuso in un’area ristretta, riservata ai mafiosi ritenuti più pericolosi. Per ironia Sandro Lo Piccolo, farà compagnia a quel Gianni Nicchi (figlio di un mafioso condannato all’ergastolo che si è sposato nel carcere aquilano), che aveva avuto l’incarico di uccidere i due Lo Piccolo e di scioglierli nell’acido perché favorevoli al rientro dall’America a Palermo della scomoda famiglia degli Inzerillo. Una volontà omicida che venne fuori nell’ambito di una serie di arresti con intercettazioni telefoniche che indusse lo stesso Sandro a ordinare l’uccisione di Nicchi nel frattempo fuggito a Milano. Chissà se ora i loro sguardi avranno occasione di potersi incrociare.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino