Strage di Bologna, i familiari delle vittime: «Arrivare ai mandanti è possibile». Mattarella: «Eliminare le zone d'ombra»

«Arrivare ai mandanti è possibile. Basta volerlo, occorre che ci sia la volontà di farlo. E questa volontà adesso c'è». Così...

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«Arrivare ai mandanti è possibile. Basta volerlo, occorre che ci sia la volontà di farlo. E questa volontà adesso c'è». Così Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione familiari delle vittime, nel suo intervento sul palco nel piazzale antistante la stazione centrale di Bologna in occasione del 39esimo anniversario della strage di Bologna.


Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell'anniversario della bomba che causò 85 vittime il 2 agosto 1980: «Le istituzioni, grazie all'opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi. L'impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d'ombra che persistono sugli ideatori dell'attentato. È una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l'affermazione della giustizia».

 



Mattarella:
«Disumana ferocia incancellabile». «La disumana ferocia della strage alla stazione di Bologna è parte incancellabile della memoria del popolo italiano e della storia della Repubblica. Il trentanovesimo anniversario dell'attentato terroristico ci richiama, anzitutto, a un rispettoso raccoglimento dinanzi alle vite crudelmente spezzate. Le democrazie si nutrono dei sentimenti più profondi di umanità. È questa condivisione che ha consentito di unire le forze per sconfiggere la barbarie degli assassini, di fare prevalere il tessuto sociale che si voleva strappare, di cercare sempre e ostinatamente la verità, anche quando errori, colpevoli inerzie e ignobili complicità hanno ostacolato il percorso della giustizia». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell'anniversario della strage di Bologna.


Casellati e Fico:
«Avanti apertira arhivi». «Sono necessari passi concreti da parte delle Istituzioni, a partire dall'azione di declassificazione, versamento agli Archivi e pubblicazione degli atti relativi a quelle vicende. Su questo versante c'è un impegno comune del Senato della Repubblica e dalla Camera dei deputati che mira a portare avanti il processo di declassificazione e digitalizzazione dei documenti delle Commissioni di inchiesta». Lo affermano in una nota congiunta i presidenti del Senato e della Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino