Si dicono sbalorditi gli avvocati di Nicola Nanni, l'uomo accusato e condannato all'ergastolo per l'omicidio della madre 78enne Tommasina Olina, avvenuto il 6 gennaio...
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Tommasina Olina fu trovata morta all'ingresso del suo casolare con il cranio fracassato. L'indagine dei carabinieri fu archiviata senza colpevoli per poi essere riaperta nel 2008 con l'analisi di alcuni oggetti: in particolare sul manico di un'accetta furono trovate tracce collegate a Nanni.
«Ancora una volta rimaniamo sbalorditi dalla sentenza di condanna» - è il commento dei legali, che annunciano il ricorso in Cassazione: «Il supplemento dell'istruttoria invocato dalla difesa aveva infatti demolito il valore della testimonianza acquisita dai Carabinieri nove anni dopo l'omicidio, ritenuta il punto chiave in fatto della motivazione di primo grado. Certamente impugneremo per rivendicare l'innocenza del nostro assistito e restiamo in attesa della motivazione per esaminare come la Corte si confronterà con gli esiti delle prove scientifiche acquisite, tutte, sottolineiamo tutte, univoche in merito all'estraneità di Nicola Nanni nell'omicidio della propria madre, nonché con l'assoluta mancanza del movente».
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Il Gazzettino