Firenze, a rischio chiusura la storica pasticceria Sieni: «Bolletta da 10mila euro, così non si va avanti»

Ad aprile fattura di 2mila euro, a distanza di tre mesi è quintuplicata

Firenze, a rischio chiusura la storica pasticceria Sieni: «Bolletta da 10mila euro, così non si va avanti»
Esiste da più di cent'anni, ha visto due guerre e una pandemia, ma non regge a questo aumento dei prezzi dell'energia. Ecco perché ora rischia...

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Esiste da più di cent'anni, ha visto due guerre e una pandemia, ma non regge a questo aumento dei prezzi dell'energia. Ecco perché ora rischia di vedere in diretta la propria fine la storica pasticceria Sieni, in centro a Firenze. Le bollette sono esplose e hanno divorato i ricavi dell'attività. La prima stangata anomala è arrivata pochi mesi fa: 4mila euro, poi 6.500 e infine l'ultima: 10.240 euro, da pagare entro il 28 agosto. Perciò Andreina Sieni, 69 anni, titolare della pasticceria, ha riunito i suoi dipendenti per dire loro che si chiude, che di questo passo tenere aperto è impossibile. In tutto sono otto dipendenti, il più giovane ha 20 anni, è entrato quando era un diciottenne come stagista, poi ha guadagnato un apprendistato e si avvia a diventare parte della famiglia che serve tutti i giorni paste, gelati e delizie della tradizione fiorentina. Il dipendente più anziano ha 58 anni, invece. Alla pensione manca un bel po' e se la chiusura risolve, in parte, il problema delle bollette del locale, non risolve certo il problema delle sue e della sua famiglia. L'effetto domino, è dietro l'angolo.  

Mentre racconta cosa è successo nell'ultimo mese, i costi vertiginosi che hanno mandato in tilt i bilanci, Andreina batte alla cassa cappuccini e paste. Qui un caffé e una pasta costano 2 euro e 40. Non ha ritoccato i prezzi per far fronte alle bollette. «Ho superato la pandemia, non ho idea di come superare questo momento, le difficoltà ci sono. Io sono in un rione, abituata a clienti fissi e a girare a testa alta, non alzo i prezzi. Un'azienda sana come la mia non la butto così per delle bollette. Il prossimo mese mi arriveranno 15mila euro?», spiega amareggiata. «Non li avrò io in carica i miei dipendenti ma lo Stato, perché andranno in cassa integrazione», tratteggia il futuro incerto, vuole scongiurare quell'effetto domino che fa tremare tutti.

Ma lei si trova proprio in mezzo a quel possibile effetto domino. E non sa che fare. «Contesterò quelle fatture, vediamo, ho contattato un avvocato», ragiona. Perché se non trova il modo di pagare queste bollette Andreina preferisce chiudere e riaprire quando si potrà mentre si accumulano queste fatture, tutte mensili e tutte astronomiche, specie l'ultima. È un'escalation: ad aprile bolletta da 1.198 euro, a maggio il balzo: Andreina riceva una notifica che vale più del doppio rispetto al mese precedente, 4.491 euro. A giugno 6.480 euro, e ora quella di luglio che è arrivata a 10.240 euro. 

 

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Il Gazzettino