Bolletta della luce sul menù, la protesta del ristoratore: «La pizza a 10 euro? O passo per ladro o chiudo»

È così che Alberto Rovati, titolare della pizzeria Funky Gallo a Casalmaggiore, ha deciso di spiegare ai suoi clienti l’aumento dei prezzi

Bolletta della luce al menù, la protesta del ristoratore: «La pizza a 10 euro? O passo per ladro o chiudo»
Da qualche giorno sulla vetrina della pizzeria Funky Gallo a Casalmaggiore, comune di 15 445 abitanti della provincia di Cremona in Lombardia, accanto al menù...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Da qualche giorno sulla vetrina della pizzeria Funky Gallo a Casalmaggiore, comune di 15 445 abitanti della provincia di Cremona in Lombardia, accanto al menù è allegata una bolletta luce. Si tratta dei costi che Alberto Rovati, il titolare del posto, deve affrontare per il suo locale. Sono 4.058,09 euro per il mese di luglio e questo è, ovviamente, solo il prezzo dell'energia elettrica. «Quando le spese diventano insostenibili, mettere una pizza a 10 euro e passare da ladro o chiudere l'attività?» si legge nel cartello affiancato alla bacheca.  

Pavia, tassista non ha il Pos e costringe cliente a prelevare dal Bancomat: denunciato

La bolletta sul menù della pizzeria: «Passare per ladro o chiudere?»

«Non l’ho certo fatto per spaventare i clienti, – racconta al Corriere della Sera il titolare della pizzeria – ma per essere molto trasparente. E per lanciare una forte protesta: così non si va avanti. E ho esposto la bolletta della luce perché è la più eclatante. Poi ci sono gas e tutte le forniture essenziali. E soprattutto ci sono le materie prime». «Se io oggi mettessi una margherita a 8-9 euro, probabilmente pareggerei tutte le spese. Da lì la prospettiva di farla pagare 10 euro. Ma meglio mettere la pizza margherita a 10 euro e passare da ladro, oppure chiudere l’attività?», si domanda Rovati, che aggiunge: «Se non altro credo di essere stato onesto e trasparente coi miei clienti». 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino