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Il Covid e la didattica a distanza non possono essere delle attenuanti per gli studenti. Se un anno fa a scuola c'era più tolleranza verso i ragazzi costretti a riprogettare tutto il loro metodo di apprendimento, quest'anno i prof vorrebbero tornare a essere più severi nei giudizi. Che vuol dire? È giusto bocciare lo studente che presenta insufficienze nonostante l'anno scolastico sia stato caratterizzato dal Covid e dalla didattica a distanza. Questo, in sintesi.
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È quanto emerge dal sondaggio condotto dalla rivista specializzata Orizzonte Scuola che ha visto oltre 11 mila utenti - nella quasi totalità docenti - partecipare alla rilevazione. Quest'anno infatti non ci sarà il «tutti promossi» come lo scorso anno scolastico ma il Consiglio di classe potrà decidere, come previsto dalla normativa, se bocciare o meno lo studente con insufficienze.
Anche in un sondaggio condotto nei giorni scorsi da Skuola.net che ha coinvolto sul suo portale 2500 alunni di scuole medie e superiori, prevale leggermente (56%) chi si schiera con il Ministero dell'Istruzione, che non è intenzionato a ripetere il salvacondotto del 2020. Per il 68% di loro, chi si impegna a scuola può farlo anche in Dad. Tra chi invece vorrebbe la promozione certa, il 48% punta il dito contro le difficoltà emotive del periodo, il 30% contro la modalità «limitante» delle lezioni online. La maggior parte degli studenti, comunque, seppure con una percentuale sul filo rispetto al 50 e 50, si mostra favorevole al ripristino di una qualche forma di selezione.
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