Bugie su notti di sesso con Berlusconi: rinviate a giudizio 4 donne e l'ex autista di Tarantini

Quattro donne e l'ex autista di Gianpaolo Tarantini sono stati rinviati a giudizio per falsa testimonianza dalla gup del Tribunale di Bari Rossana De Cristofaro, accusati di...

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Quattro donne e l'ex autista di Gianpaolo Tarantini sono stati rinviati a giudizio per falsa testimonianza dalla gup del Tribunale di Bari Rossana De Cristofaro, accusati di aver mentito sulle notti di sesso con Silvio Berlusconi, avvenute - ha ricostruito la Procura di Bari - fra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell'allora presidente del Consiglio. Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro, Barbara Montereale e Dino Mastromarco saranno processati dal 7 aprile davanti al giudice monocratico di Bari Mario Mastromatteo. I cinque imputati avrebbero mentito, ritiene l'accusa, chiamati come testimoni nel processo escort.

 

 

Berlusconi, l'udienza preliminare

La Procura di Bari ha insistito, nel corso dell'udienza preliminare di oggi, con la richiesta di rinvio a giudizio per falsa testimonianza per quattro donne e per l'ex autista dell'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Gli imputati sono coinvolti nell'inchiesta stralcio sulle donne ed escort portate da Tarantini fra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, affinché si prostituissero.

La pm di udienza, Savina Toscani, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro, Barbara Montereale e per Bernardino Mastromarco. Le donne, citate come testimoni al processo in corso a Bari, negarono di essersi prostituite e di essere state poi pagate per quelle prestazioni, secondo la Procura mentendo.

 

 

La difesa

In udienza le difese degli imputati hanno chiesto il proscioglimento, ritenendo che non abbiano mentito. Dopo le discussioni, la gup Rossana De Cristofaro ha rinviato a giudizio per falsa testimonianze quattro donne e l'ex autista di Gianpaolo Tarantini. Il procedimento per falsa testimonianza ha origine con la sentenza di primo grado del processo «escort» del 13 novembre 2015, nella quale gli stessi giudici avevano disposto la trasmissione degli atti alla Procura per procedere nei confronti delle ragazze per falsa testimonianza. Gli accertamenti della magistratura barese, coordinati dal pm Marco D'Agostino, si sono svolti incrociando le dichiarazioni rese nel processo tra ottobre 2014 e maggio 2015 con i racconti fatti agli inquirenti dalle stesse donne nella fase delle indagini, e con il contenuto delle intercettazioni telefoniche, in particolare le conversazioni con Gianpaolo Tarantini, che avrebbero confermato le presunte menzogne per le quali ora in cinque rischiano il rinvio a giudizio.

 

 

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Il Gazzettino