Batteri fecali nell'acqua del rubinetto, è allarme: «Vietato bere e lavarsi»

Batteri fecali nell'acqua del rubinetto, è allarme: «Vietato bere e lavarsi»
MATERA - "L'acqua non si può bere, non si può usare a scopi alimentari e neanche per lavarsi": è allarme in provincia di Matera, in Basilicata. Nell'acqua del...

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MATERA - "L'acqua non si può bere, non si può usare a scopi alimentari e neanche per lavarsi": è allarme in provincia di Matera, in Basilicata. Nell'acqua del rubinetto sono stati trovati batteri fecali.




Da qualche giorno i comuni di Ferrandina, Pomarico e Miglionico hanno vietato l'uso dell'acqua perché secondo i risultati delle analisi dell'Arpab è contaminata. Nella cittadina di Ferrandina, in particolare, si sta vivendo una situazione di emergenza. Nei serbatoi destinati all'uso domestico ci sarebbe una presenza significativa di batteri fecali del tipo clostridi. Ieri sera i cittadini sono scesi in piazza e si sono riuniti sotto il Municipio per avere delle delucidazioni. La contaminazione, secondo fonti interne al Comune, è stata rilevata all'ingresso del serbatoio che serve la cittadina, un serbatoio installato circa un anno fa. Nei supermercati è in corso l'assalto all'acqua confezionata e per le strade sono state garantite autobotti inviate dall'Acquedotto Lucano per uso comune. Mercoledì è previsto un tavolo istituzionale volto alla risoluzione del problema.







I BATTERI Alcune persone hanno riferito di avere avuto problemi gastrointestinali come la dissenteria. I Clostridi sono batteri Gram-positivi e il Clostridium perfringens (o C. welchii) è il più comune. Ingerire acqua contaminata da clostridi può causare problemi allo stomaco e all'intestino. Il periodo di incubazione varia da 8 a 22 ore dall'ingestione del cibo contaminato ed i sintomi consistono in diarrea e dolori addominali, con un decorso generalmente rapido (1-2 giorni) e benigno.

Questo batterio rappresenta uno degli indici di contaminazione fecale nelle acque, insieme all'Escherichia coli e allo Streptococcus faecalis.

Tutto risolvibile con una cura tempestiva a base di farmaci, ma una variante del batterio può portare a una grave necrosi intestinale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino