Viveva da anni chiusa in casa, denutrita e in condizioni assai degradate dal punto di vista igienico e sanitario. Con lei gli anziani genitori e un fratello. Una pensione sociale...
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Quando gli agenti di polizia municipale e i carabinieri sono entrati in casa, chiamati dai genitori della giovane donna, si sono trovati davanti ad uno scenario di assoluto degrado, fra insetti, feci e residui di cibo in decomposizione. Sulla morte della 31enne, forse causata dagli stenti e dalla denutrizione, la Procura di Bari ha aperto un fascicolo ipotizzando a carico degli stessi genitori, ora indagati, il reato di abbandono di incapace aggravato dalla morte.
A chiarire l'esatta causa del decesso sarà l'esito dell'autopsia, affidata al medico legale del Policlinico di Bari Antonio De Donno. Stando a quanto accertato fino ad ora dagli investigatori, la famiglia si sarebbe rifiutata per anni di ottenere assistenza dai servizi sociali. Anche per questa ragione la magistratura barese ipotizza che potrebbero avere responsabilità connesse al decesso della ragazza, per non averla nutrita e curata adeguatamente. La situazione, ben nota ai servizi sociali del Comune, era stata da tempo segnalata alle autorità sanitarie competenti, ma nessuno era riuscito davvero ad aiutare quella famiglia.
Segnalazioni erano arrivate anche da alcuni vicini di casa e parrocchiani della chiesa dei Santi Medici Cosimo e Damiano.
Il Gazzettino