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Il “barbiere del Presidente" ha già pronta la frase per il Mattarella-bis, la stessa usata per il Napolitano-bis: «Avere accettato il secondo mandato è stato un atto eroico». In via dei Serpenti, nel rione Monti, il ticchettìo delle forbici non si ferma, ma Domenico Lotorto sorride quando apprende che presto rivedrà Sergio Mattarella ancora nelle vesti di Presidente della Repubblica. «È un po' di tempo che non viene, ma non vedo l'ora che torni da Presidente».
Nella sua bottega è abituato ad accogliere anche ministri e altre alte cariche dello Stato. All'Ansa dichiara il suo auspicio e aggiunge: «Sono contento che alla fine abbiano puntato ancora su Mattarella, i partiti politici hanno aspettato anche troppo.
Lotorto è il barbiere ricordato indirettamente dallo stesso Mattarella in un fuorionda che divenne molto popolare: poco prima di tenere il discorso alla nazione il 31 dicembre 2020, con l'Italia tenuta in casa dai lockdown, il suo portavoce Giovanni Grasso lo invitò ad "aggiustare" un ciuffo ribelle: «Eh, Giovanni, non vado dal barbiere neanche io», la risposta che l'avvicinò ancora di più agli italiani.
Il 14 gennaio del 2015, quando Giorgio Napolitano aveva reso noto l'intenzione di interrompere il suo secondo mandato, "Mimmo" Lotorto aveva definito, ai microfoni di Rainews24, "eroica" la decisione di assumere due anni prima la responsabilità di restare ancora al Qurinale. Una situazione che riecheggia in pieno quella di questi giorni.
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