Botte e urla ai bimbi dell'asilo, sospese quattro suore: ma tra le mamme c'è chi le difende

Botte e urla ai bimbi dell'asilo che dovevano accudire. E se non finivano presto di mangiare li chiudevano in stanze buie come punizione. Un nuovo caso di maltratatmenti a...

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Botte e urla ai bimbi dell'asilo che dovevano accudire. E se non finivano presto di mangiare li chiudevano in stanze buie come punizione. Un nuovo caso di maltratatmenti a scuola che stavolta però non riguarda insegnanti ma quattro suore che sono state sospese dall'insegnamento in una scuola paritaria per l'infanzia di San Marcellino, nel Casertano.  I carabinieri di San Marcellino hanno eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura aversana nei confronti delle quattro suore, rispettivamente di 76, 54, 47 e 34 anni, per le quali è stata disposta la sospensione dal servizio pubblico di insegnamento per la durata di 12 mesi.


Tra le mamme però, c'è chi difende le suore e la scuola, sostenendo che si trattasse di una scuola di prim'ordine. 
 

Le suore, responsabili della gestione e delle attività didattiche della scuola paritaria, dovranno rispondere di maltrattamenti aggravati ai danni di alunni minori. Le indagini, condotte tra i mesi di aprile e maggio di quest'anno, sono scaturite dalle denunce presentate ai carabinieri di San Marcellino da parte dei genitori di cinque bambini, alunni della scuola, che, all'interno delle mura domestiche, avevano manifestato disagio e cambiamenti di umore chiaramente riconducibili a comportamenti subiti presso l'istituto scolastico. L'attività di indagine, condotta anche mediante l'utilizzo di videocamere, ha permesso di documentare diversi episodi ai danni dei bambini.

I Carabinieri hanno installato le telecamere nella scuola accertando le violenze ai danni dei bimbi, in particolare schiaffoni, strattoni, capelli tirati; i piccoli - secondo quanto riferito dagli investigatori - venivano anche chiusi in una stanza buia se non finivano presto di mangiare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino