PERUGIA - Capire cosa possa essere successo è complicato, e chi ha l’ingrato compito di stabilirlo deve muoversi con grande delicatezza. Perché si tratta di...
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Partorisce a 17 anni nel bagno della scuola: nessuno sapeva della gravidanza
La complicatissima storia comincia qualche giorno fa, quando una ragazzina (o forse sarebbe il caso di dire bambina) viene accompagnata all’ospedale Santa Maria della Misericordia da un familiare: lamenta dei dolori forti alla pancia e, da quanto spiega, il personale medico sanitario pensa inizialmente a un problema di tipo gastro-intestinale.
Partono gli accertamenti, e la scoperta lascia tutti a bocca aperta: la ragazzina è incinta e, sempre a quanto si apprende, a uno stato decisamente avanzato. Almeno al settimo mese. A quel punto il personale, con molto tatto, cerca di capirci qualcosa di più. Cosa non facile, e non solo per la delicatezza della questione. C’è di più: la ragazzina e il familiare che l’accompagna sono stranieri, ed evidentemente in Italia e a Perugia sono arrivati da pochissimi giorni. La zona di provenienza è quella dell’est Europa, e spiegarsi è cosa difficile. Altra cosa da capire è se hanno in città qualche parente, il resto della famiglia, insomma da quanto si trovano a Perugia.
Ma ecco un altro giallo: agli accertamenti svolti in ospedale, il familiare presente avrebbe “risposto” non solo negando ma anche producendo documentazione, un certificato di una struttura del Paese d’origine, volta a negare lo stato di gravidanza della piccola.
Un dramma nel dramma, perché in ospedale non possono sbagliarsi: la ragazzina è incinta. Come da prassi, vengono allertati Procura e Tribunale dei minori, oltre ovviamente ai servizi sociali. La Procura ha subito delegato alla questura tutti gli accertamenti da svolgere.
Nel corso dei quali la veridicità di quella documentazione sarebbe stata messa profondamente in dubbio, se non addirittura confutata, dalla presenza nei racconti della piccola di un fidanzatino di poco più grande. Elementi però che continuano a non sciogliere il terribile rebus. Perché c’è da capire se questa versione sia vera e perché la ragazzina, oltre che minore, è minore di 14 anni e dunque in un’età anche per legge in cui non può essere completamente consapevole delle proprie azioni.
La ragazzina al momento è ancora sotto osservazione. Le sue condizioni, che al momento sembrano buone. vengono comunque costantemente monitorate dal personale medico sanitario del Santa Maria della Misericordia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino