Nuova polemica su un esponente M5S. Questa volta sotto i riflettori finisce la neoministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, accusata in un articolo di un quotidiano...
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Tutto nasce dall'articolo in cui si sostiene che Azzolina abbia attinto informazioni per la sua tesi da numerosi manuali, senza citarli, neanche nella bibliografia. Nelle pagine del quotidiano si dà conto di almeno quattro estratti, paragonandoli con gli originali e sottolineandone la coincidenza. La tesi contestata, 41 pagine intitolate «Un caso di ritardo lieve associato a disturbi depressivi», è stata realizzata in conclusione degli studi presso la Scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario della Toscana. L'alzata di scudi contro il neoministro parte dal senatore leghista, Alberto Bagnai. «Ora facciamo come la Germania, dove Guttenberg, nel 2011, si dimise - scrive su Twitter -. Avete vilipeso il vostro Paese dipingendolo come un focolaio di corruzione? Ora seguite i vostri modelli».
«Non fatevi prendere in giro, non é né una tesi di laurea, né un plagio. Ho sentito tantissime sciocchezze in queste ore, d'altra parte non mi stupisce che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una relazione di fine tirocinio Ssis (scuola di specializzazione all'insegnamento secondario). Non ha mai studiato in vita sua e sarebbe strano se le distinguesse», si difende Lucia Azzolina, rispondendo alla richiesta di dimissioni del leader della Lega. «L'unica cosa che mi dispiace è parlare qui dal viaggio della memoria ad Auschwitz. D'altra parte l'anno scorso il ministro leghista Bussetti non si è presentato, e a maggior ragione era importante che io fossi qui oggi», ha concluso.
Il caso Azzolina richiama alla mente quello di Marianna Madia.
Il Gazzettino