Auto blu, massimo 5 per ministero: Renzi dà due mesi per adeguarsi

Auto blu, massimo 5 per ministero: Renzi dà due mesi per adeguarsi
Al via il taglio delle auto blu. Il decreto che impone il limite di cinque supercar per amministrazione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale giovedì 11 dicembre. Gli enti...

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Al via il taglio delle auto blu. Il decreto che impone il limite di cinque supercar per amministrazione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale giovedì 11 dicembre. Gli enti che possiedono fino a 50 autovetture avranno due mesi di tempo per mettersi in regola. Quelli che ne hanno in garage fino a 100 dovranno farlo entro giugno. Chi ne ha di più è chiamato a risolvere la questione prima della fine del 2015: tra questi il ministero della Difesa e della Giustizia che, messi assieme, possono contare su una flotta di oltre 300 bolidi. Chapeau. Le auto blu in mano ad Angelino Alfano e Roberta Pinotti ammontano a circa un quarto di quelle a disposizione di tutti i dicasteri che, stando all'ultimo rilevamento eseguito dal Formez, a novembre erano 1150 (1701 comprese le grigie) contro le 1362 d'inizio anno.




Secondo la banca dati del Formez l'ultimo della classe è proprio il ministero della Difesa (quello delle Maserati di La Russa rimaste invendute su eBay in occasione dell'asta flop indetta da Renzi a marzo) con 224 auto blu all'attivo, di cui 142 con 1900 cavalli almeno nel motore. Il ministero della Giustizia dispone invece in tutto di oltre 900 autovetture, tra grigie e blu (le blu sarebbero un centinaio). Il ministero dei Trasporti può contare su una trentina di supercar in tutto. Sono almeno diciotto quelle parcheggiate sotto al ministero delle Politiche agricole. Bene il Tesoro, che ha solo 13 auto a disposizione tra blu e grigie. Ancora meglio il ministero dell'Interno, a quota tre stando al Formez. Quelle in possesso del ministero del Lavoro sarebbero solo due.



Il decreto sulle auto blu stabilisce che i mezzi potranno essere venduti o ceduti a «titolo gratuito alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nell’anagrafe unica delle Onlus» che prestano servizi di assistenza sociale e sanitaria. Previste delle deroghe: può essere assegnata un’ulteriore autovettura, in uso esclusivo e limitatamente al periodo di durata dell’incarico, al presidente del Consiglio e ai ministri. Infine il decreto precisa che «l'utilizzo delle autovetture di servizio a uso non esclusivo a disposizione di ciascuna amministrazione deve essere consentito solo per singoli spostamenti per ragioni di servizio, che non comprendono lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro in relazione al normale orario di ufficio».



Dal decreto della presidenza del Consiglio emerge infine che una parte dei risparmi prodotti dal taglio delle supercar potrà essere utilizzata per acquistare buoni taxi («previa stipula di convenzioni con gli operatori del settore»). Secondo il Codacons le auto di servizio della Pa comportano un costo non indifferente per la collettività, pari a circa un miliardo di euro all'anno. «Bene i tagli alle auto blu decisi con decreto del presidente del Consiglio, ma occorre introdurre controlli sul reale utilizzo delle auto di servizio da parte delle amministrazioni», sottolinea l'associazione in un comunicato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino