Calci e spintoni all'alunno autistico: sospesa una maestra elementare

Spintoni, trascinamenti, allontanamenti con calci e pestoni, anche solo per una semplice richiesta di abbraccio, nei confronti di un alunno autistico e con problemi di...

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Spintoni, trascinamenti, allontanamenti con calci e pestoni, anche solo per una semplice richiesta di abbraccio, nei confronti di un alunno autistico e con problemi di deambulazione di appena otto anni. Sono le accuse nei confronti di una maestra 27enne di Ovada (Alessandria), sospesa per sei mesi dal servizio e indagata a piede libero in un'inchiesta della Procura di Alessandria. I presunti maltrattamenti in una scuola primaria di Molare, poco più di 2 mila abitanti dove la provincia di Alessandria confine con la Liguria. Le indagini della Squadra Mobile di Alessandria sono partite circa un anno fa, dopo la segnalazione dei genitori.


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Padre e madre, che prima di sporgere denuncia si erano rivolto alla dirigente della scuola e poi all'ufficio scolastico provinciale, lamentavano disagi subiti dal figlio e una situazione di isolamento rispetto ai compagni, oltre a poca igiene e al sospetto che consumasse i pasti da solo. Intercettazioni ambientali e video documentano anche la presenza del piccolo, spesso, in sala ginnastica, da solo, con il tablet, mentre la maestra è 'distrattà dal telefonino. Interrogata, la donna si sarebbe difesa sostenendo, per esempio, che al bimbo piacesse essere trascinato per terra. Frequenti sarebbero state le discussioni con le colleghe che contestavano quell'uso eccessivo del tablet per lo scolaro.

L'insegnante si è rivolta al Tribunale del riesame contro il provvedimento di sospensione, ma la sua richiesta è stata respinta e sabato scorso le è stata notificata l'ordinanza che conferma l'interdizione dalle funzioni di insegnamento. «Purtroppo non si tratta più di sporadici casi di cronaca ma di un triste bollettino sempre più fitto di notizie di questo tipo», commenta la senatrice Gabriella Giammanco, vicepresidente di forza Italia relatrice del disegno di legge che chiede l'installazione di sistemi di videosorveglianza in asili, scuole materne, strutture per anziani e disabili. Il provvedimento, ricorda la parlamentare azzurra, è bloccato da quasi due anni in Commissione Affari costituzionali del Senato, in attesa di ricevere un parere dalla Commissione Bilancio.

«Un parere che i colleghi sembrano non volere dare», sostiene la Giammanco, che chiede al presidente della Affari Costituzionali, Stefano Borghesi, «di procedere con i nostri lavori affinché il provvedimento arrivi presto in Aula. La maggioranza - conclude - dovrà assumersi le sue responsabilità di fronte agli italiani su un provvedimento condiviso e richiesto a gran voce».

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Il Gazzettino