Sono bloccati nei depositi di Salerno e di Roma, e rischierebbero di non poter mai entrare in servizio, i 70 bus israeliani presi a noleggio da Atac e arrivati in Italia, da Tel...
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I DANNI
Il rischio, a questo punto, è di un danno economico per il Campidoglio e la municipalizzata, che ha già versato ai fornitori un anticipo pari al 16 per cento del totale: il costo per il nolo, manutenzione compresa, è di circa 500 mila euro al mese. «I 70 bus usati da Tel Aviv, secondo quanto abbiamo appreso, sono bloccati nei depositi di Salerno e Roma e non entreranno mai in servizio, perché non possono essere immatricolati visto che sono Euro 5 e non Euro 6 - sostiene Piccolo - Raggi e Meleo vengano in Aula a spiegare quello che si prefigura come l'ennesimo danno perpetrato nei confronti di Roma e dei suoi cittadini».
GLI OBIETTIVI
Il piano per il concordato preventivo, che ha salvato l'azienda dal possibile fallimento, parla chiaro: le linee su gomma, ossia gli autobus, nel 2018 hanno percorso 84 milioni di chilometri, ma quest'anno si dovrà arrivare a quota 89,6 milioni e l'anno prossimo addirittura a 94 milioni. Per centrare l'obiettivo è fondamentale riuscire a rinnovare la flotta. L'amministratore delegato di via Prenestina, Paolo Simioni, l'estate scorsa è riuscito a ordinare 227 autobus. Ma la società che li dovrebbe produrre ha avuto alcuni problemi finanziari, e i nuovi mezzi arriveranno dopo l'estate, nel migliore dei casi, o addirittura nella parte finale dell'anno.
LE SOLUZIONI
Ecco perché la municipalizzata ha dovuto inventarsi, su due piedi, un'alternativa. Alla fine dell'anno scorso, è stato lanciato un bando per prendere i bus a noleggio. A sorpresa, sono arrivate offerte da tutto il mondo e gli ingegneri dell'Atac hanno viaggiato dall'Olanda alla Germania per visionare i mezzi proposti e per capire se si trattasse di veicoli adatti alla situazione. Alla fine, le offerte più convincenti sono state due. E allora sono stati scelti i 70 bus israeliani, impiegati fino a poco fa dalla società dei trasporti di Tel Aviv, ottenuti grazie a un accordo con la Pagliani Service. Altri 38 veicoli sono invece in arrivo dall'Italia, dalla società Cialone.
LA REPLICA
Atac, dal canto suo, precisa che «l'azienda non corre alcun rischio economico per la fornitura - si legge in una nota - I corrispettivi finora versati al noleggiatore sono infatti coperti da specifica polizza di garanzia». Secondo la società di via Prenestina, «relativamente all'immatricolazione delle vetture a noleggio, il fornitore sta provvedendo, a sua propria cura ed onere, alla finalizzazione di quanto necessario per mettere in strada le vetture come previsto dal contratto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino