Ad Asti sfilano le penne nere Zaia, nel 2017 toccherà a noi

Ad Asti sfilano le penne nere Zaia, nel 2017 toccherà a noi
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ASTI - Sono centomila gli alpini che sfilano ad Asti in occasione della 89/esima Adunata nazionale. «Custodi della memoria e orizzonte della gioventù», lo striscione che apre il corteo. Seguono la fanfara militare, i reparti alpini di formazione, Ufficiali e Sottufficiali in servizio e i gonfaloni delle istituzioni locali. Nel primo gruppo le sezioni estere, «un viaggio in giro per il mondo», come viene accolta la delegazione del Sud Africa, 60 alpini, seguiti dalle penne nere di America latina, Australia, Canada, Brasile. La sezione Gran Bretagna, la più antica all'estero, nata nel 1928, è stata anticipata da un tradizionale suonatore di cornamusa. La Germania, con lo striscione «l'Italia l'abbiamo nel cuore». In corteo anche i 'veci', le penne nere più anziane. Tra loro Domenico Bo, 100 anni, di Mombaruzzo (At), ex professore universitario.

«Tra gli alpini e il Piemonte c'è simbiosi, è difficile distinguerli». Lo sostiene il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, artigliere della Brigata Cadore di Belluno nel 1974. «Gli alpini sono nati in Piemonte», ricorda Chiamparino, ad Asti per la sfilata delle penne nere in occasione dell'Adunata nazionale, e «con il Veneto - aggiunge - siamo i pilastri della alpinità».

 E se per il presidente della Regione Piemonte «bevono Barbera», per il presidente della Regione Veneto Luca Zaia invece, «bevono Prosecco». «Stiamo già organizzando l'adunanza 2017 - dice - proprio nella mia città, Treviso, e siamo orgogliosi di ricevere il testimone dal Piemonte, con il quale siamo profondamente legati». «Gli alpini sono presidio identitario importante dei territori - conclude - e se non ci fossero bisognerebbe inventarli».
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Il Gazzettino