L'incoronazione di Nicola Zingaretti a segretario del Pd avviene in un'assemblea nazionale in cui la nuova maggioranza lo acclama e la minoranza frena i malumori e apre...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Salvini a Melfi in tour elettorale
Il riequilibro generazionale e l'apertura agli sconfitti del congresso sono affidati alle vice presidenti Anna Ascani, 31 anni, e Debora Serracchiani, 48. Tutti, tranne Zingaretti, già protagonisti in vario modo della lunga stagione renziana, che si chiude anche formalmente all'Hotel Ergife in assenza di Matteo Renzi, impegnato in famiglia e che twitta «avanti tutta e buon lavoro a Nicola». L'unica volta in cui il neo segretario cita l'ex leader é per riconoscergli di aver portato il Pd nel Partito socialista europeo. Per il resto il governatore del Lazio mette il «noi» al posto dell'«io», promette di riportare al centro «la giustizia sociale», di occuparsi del dramma della povertà, provocata «negli ultimi 20 anni da un becero liberismo». Il linguaggio del nuovo leader unto dalle primarie con il 66% segna delle differenze col passato. Il riformismo diventa «progressista», i protagonisti saranno le donne - assicura -, i giovani della 'generazione verdè ai quali «spalancare le porte del partito» («la prossima volta ti aspettiamo in piazza», gli dirà una militante dal palco).
Partecipazione, ascolto dei territori, ecologismo coniugato allo sviluppo, lavoro al primo posto, welfare, scuola: sono tra i temi forti del discorso di Zingaretti.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino