OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il primo aiuto potrebbe arrivare dalle telecamere di videosorveglianza: i controlli, pressoché capillari sulle tratte autostradali, potrebbero fornire un grosso aiuto agli agenti della squadra mobile di Pescara, diretti da Gianluca Di Frischia, per arrivare a individuare le otto persone (forse anche di più) che l'altra mattina hanno assaltato il blindato dell'istituto di sorveglianza Aquila, tra i caselli di Pescara ovest e Pescara nord. Italiani, accento del sud, campani o pugliesi. Con qualche quota in più per i secondi, che tradizionalmente sulle rapine ai portavalori hanno il loro core business.
Le immagini delle telecamere potrebbero consentire di ricostruire il percorso delle auto utilizzate dai banditi prima di arrivare ad intercettare il furgone dell'istituto di sorveglianza e ad avere quindi un'idea dei loro movimenti.
La determinazione dei vigilantes e la tempestività dell'intervento sono stati i due elementi decisivi nel far fallire il colpo. Le due guardie giurate nonostante le sventagliate di proiettili contro il blindato hanno resistito all'interno, rifiutandosi di scendere: solo quando nella cabina del mezzo è stata spruzzata una gran quantità di schiuma da un estintore hanno dovuto cedere. Si tratta di sostanze che hanno lo scopo di diminuire la concentrazione di ossigeno: quando si sono resi conto di avere difficoltà a respirare i vigilantes sono stati costretti ad aprire gli sportelli. Con le armi dei banditi puntate sono stati costretti a stendersi a terra. Ma l'arrivo della polizia ha poi costretto i rapinatori, che già stavano aprendo il blindato, a mollare la presa.
I due uomini sono stati poi condotti in ospedale per accertamenti: il caposcorta ha riportato la frattura a una mano. Nel mirino della squadra mobile anche i basisti locali: gli esperti del settore sono per lo più in cella, ma questa operazione pur non di altissimo livello potrebbe aprire le porte sul ruolo di personaggi locali che stanno tentando di farsi strada.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino