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Un assalto a un portavalori, con spari, esplosioni, incendi alle auto, che però è fallito e che non ha provocato feriti. Ma che ha tagliato, di fatto, in due l'Italia, con la chiusura, in entrambe le direzioni, del tratto dell'A1 fra Modena e Bologna, che raccorda molte delle principali arterie del centro-nord. I rapinatori sono in fuga. L'assalto è avvenuto attorno alle 20.20, all'altezza di San Cesario, fra i caselli di Valsamoggia e di Modena sud. Secondo la prima parziale ricostruzione dei fatti, l'assalto sarebbe avvenuto secondo uno schema già messo in pratica in altre occasioni. La banda, composta da diversi uomini armati, prima ha messo dei chiodi sulla carreggiata per fermare il traffico e il furgone portavalori. Quindi, per creare un diversivo e impedire l'accesso al tratto interessato dalla rapina, ha minacciato con le armi almeno due automobilisti, costretti a scendere dalle loro auto alle quali è stato appiccato il fuoco.
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Quindi hanno costretto due camionisti a intraversare i loro mezzi per bloccare definitivamente gli accessi.
Qualcosa nel piano dei rapinatori, però è andato storto e il colpo sarebbe sostanzialmente andato a vuoto e i rapinatori sarebbero fuggiti prima di mettere le mani sul bottino che avevano puntato. I banditi sono scappati in direzione Bologna e sono in corso le ricerche, anche sulla base delle prime testimonianze di chi ha assistito alle terrificanti scene dell'assalto. Immediatamente, anche per il timore che fosse successo qualcosa di più grave, è stato fatto levare in volo anche l'elicottero del 118, con le ambulanze di supporto, ma nessuna delle persone coinvolte è rimasta ferita durante l'assalto. I rilievi della Polizia stradale e le testimonianze sia dei vigilanti che erano a bordo del furgone, sia degli automobilisti e dei camionisti che sono stati minacciati dalla banda, saranno determinanti per ricostruire nel dettaglio la dinamica dell'assalto e per raccogliere elementi per individuare i colpevoli.
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Il Gazzettino