Fabbrica di fuochi d'artificio esplode a Lecce, muore il figlio dei titolari 19enne

Fabbrica di fuochi d'artificio esplode a Lecce, muore il figlio dei titolari 19enne
Si è sentito un boato, poi una colonna di fumo si è alzata nel cielo: l'esplosione avvenuta alle 8.30 del mattino nella fabbrica di fuochi d'artificio, alla...

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Si è sentito un boato, poi una colonna di fumo si è alzata nel cielo: l'esplosione avvenuta alle 8.30 del mattino nella fabbrica di fuochi d'artificio, alla periferia di Arnesano, ha provocato una vittima, Gabriele, di 19 anni, figlio di Dario, uno dei tre fratelli Cosma, titolari dell'azienda - la Pirotecnica - e il ferimento di un operaio, Giovanni Rizzo, di 41 anni, di Carmiano, che è ora ricoverato in gravi condizioni nel reparto grandi ustionati dell'ospedale Perrino di Brindisi. 


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L'uomo ha ustioni sul 95% del corpo. A provocare l'esplosione potrebbe essere stata una fiammata improvvisa generata dal macchinario per l'asciugatura dei colori. La deflagrazione ha causato il crollo del piccolo deposito rurale in muratura dove stavano lavorando la vittima e l'operaio rimasto ferito. Erano presenti, poco distanti, anche il padre di Gabriele e uno degli zii paterni, rimasti entrambi illesi. Sul posto, nella zona 'Mater Dominì, tra Arnesano e Lecce, sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri, operatori del 118 e gli ispettori dello Spesal.

Gli investigatori della sezione scientifica dell'Arma hanno effettuato rilievi per ricostruire gli istanti precedenti alla esplosione. Il procuratore aggiunto della Repubblica di Lecce, Elsa Valeria Mignone ha disposto il sequestro dell'intera area. In una nota congiunta la Cgil nazionale, di Lecce e della Puglia chiede «una presa di coscienza forte da parte del governo, enti di controllo e imprenditori: siano rigorosi in materia di sicurezza sul lavoro, introducano e sollecitino meccanismi e figure di garanzia anche nelle micro e nelle piccole imprese». L'esplosione avvenuta ad Arnesano ha ricordato quella, terribile, del 24 luglio del 2015 a Modugno, alle porte di Bari: venne rasa al suolo la fabbrica di fuochi d'artificio Bruscella, causando la morte di dieci persone.


Secondo i consulenti nominati dalla Procura di Bari quella volta furono molteplici le cause che provocarono la violenta deflagrazione. Quelle principali sono state individuate nell'utilizzo di troppa polvere da sparo e di attrezzature inadeguate, nella poca distanza tra i fabbricati contenenti materiali esplodenti. Anche nel caso di quanto avvenuto in provincia di Lecce saranno i rilievi e le indagini nei prossimi giorni ad accertare cosa possa aver provocato l'esplosione e la morte di Gabriele. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino