È stato rintracciato in otto giorni l'uomo che il 21 settembre scorso, a Milano, ha rapinato e costretto a subire violenza una donna anziana nel suo appartamento. Si...
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L'uomo è stato rintracciato in casa di amici nel Mantovano: fatali gli sono state la spregiudicatezza con cui agiva, lasciando molte tracce, e il telefonino rapinato alla vittima, che ha permesso di individuarlo come fruitore del sistema di accoglienza di Milano, dove frequentava dormitori e mense per i poveri, e poi di bloccarlo a Quistello (Mantova), dove si nascondeva a casa di amici. Immediato il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Castrazione chimica - ha scritto su Facebook - per lo schifoso che qualche giorno fa aveva rapinato e stuprato una donna di 70 anni a Milano. Un recidivo. Era già stato rispedito in Romania per un'altra violenza di dieci anni fa ma, uscito dal carcere, ha pensato bene di tornare subito in Italia!».
Gli ha fatto eco l'assessore alla Sicurezza della Lombardia, Riccardo De Corato, secondo il quale «al tremendo danno si aggiunge la beffa: questo criminale viveva alle spalle del sistema di accoglienza». Il decreto di fermo è stato emesso dai pm titolari dell'indagine che fanno capo al pool 'Fasce debolì della Procura della Repubblica di Milano, con le accuse di violenza sessuale aggravata e rapina aggravata. Al provvedimento gli investigatori della 4/a sezione della Squadra Mobile e del Gabinetto di Polizia Scientifica della Lombardia sono arrivati partendo dalle tracce lasciate dall'uomo nell'appartamento della vittima e grazie alla localizzazione del telefonino da lui rapinato alla donna. Gli indizi sono poi stati confermati dalla comparazione del dna.
L'uomo, il 21 settembre scorso, si è introdotto di soppiatto nell'appartamento della 70enne per commettere un furto e poi, trovandola in casa, l'ha aggredita costringendola ad atti sessuali.
Il Gazzettino