Cosenza, anziana va al pronto soccorso e muore: i parenti vengono avvisati solo due giorni dopo

Arriva in pronto soccorso e muore, ma i familiari lo scoprono due giorni dopo. È accaduto all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza dove il 16 febbraio scorso...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Arriva in pronto soccorso e muore, ma i familiari lo scoprono due giorni dopo. È accaduto all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza dove il 16 febbraio scorso è giunta un'anziana ospite di una casa di riposo di Dipignano, e della quale i familiari hanno perso completamente le tracce per poi ritrovarla due giorni dopo in una cella frigorifera dell'obitorio. A rendere nota la vicenda sono i figli della donna la signora Maria, che hanno dato mandato al loro legale per presentare un esposto in Procura e contestualmente richiedere la cartella clinica della paziente. «Vogliamo solo sapere - ha detto figlia dell'anziana, Maria Pia Esposito - cosa sia realmente accaduto a nostra madre e perché nessuno ci ha avvisato, nonostante sulla sua scheda ci fossero tutti i nostri numeri».

Covid, una donna muore dopo un trapianto doppio di polmoni: «Il donatore era positivo»

Secondo quanto ricostruito dai familiari, nel pomeriggio del 16 febbraio la signora si sente male e accusa diversi sintomi tra cui vomito. La struttura che la ospita allerta immediatamente il 118 e l'anziana viene trasportata in ospedale. Dopo qualche ora dall'arrivo al Pronto Soccorso un medico interpella i familiari per chiedere informazioni sullo stato clinico. Il genero dopo aver fornito le informazioni di cui era a conoscenza consiglia di contattare la struttura che ha certamente il quadro clinico esatto. Da allora è black-out.

«Abbiamo telefonato per ore e per giorni senza mai ricevere alcuna risposta - aggiunge la figlia - ci siamo anche recati fisicamente al Pronto soccorso ma non ci hanno fatto entrare ripetendoci che dovevamo esclusivamente telefonare ai numeri forniti dall'ospedale. Il centralino però continuava a passare le nostre telefonate al reparto, ma il telefono squillava a vuoto o cadeva la linea». Solo il 18 febbraio «mio marito - prosegue Maria Pia Esposito - riesce a parlare con un medico, che dopo numerose insistenze ci comunica che mia madre era morta da due giorni e che si trovava in una cella frigorifera dell'obitorio». I figli della donna chiedono chiarezza sull'accaduto.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino