Milano, antidolorifici per il cancro spacciati a scuola, presi due pusher dopo la denuncia di una mamma

Gli antidolorifici per malati di cancro spacciati agli studenti (Fotogramma)
I genitori pensavano che si trattasse del solito spaccio di droghe leggere davanti alla scuola. Hashish, marijuana, sostanze abbastanza comuni tra i ragazzi. ...

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I genitori pensavano che si trattasse del solito spaccio di droghe leggere davanti alla scuola. Hashish, marijuana, sostanze abbastanza comuni tra i ragazzi.


Poi una madre ha trovato una pasticca nella tasca del figlio e non si è fidata della sua spiegazione: «Tranquilla, è solo un integratore che uso per concentrarmi quando studio». Ha portato la pasticca ai carabinieri di San Donato Milanese che hanno scoperto la sua vera natura. Era ossicodone, un oppioide sintetico che riproduce gli effetti di eroina e morfina, normalmente prescritto ai malati terminali di cancro. A spacciarlo agli studenti erano due iracheni di 24 e 37 anni, entrambi incensurati. Custodivano 2mila pasticche di ossicodone. Normalmente un blister da 12 costa al servizio sanitario nazionale circa 20 euro, loro vendevano una singola pasticca a 30-40 euro. Gli studenti le compravano per avere l’effetto di un’ubriacatura quasi istantanea e della durata di 3-4 ore, però non si rendevano conto di manifestare gli stessi effetti della dipendenza da eroina.

L’ossicodone è stato sintetizzato la prima volta nel 1916 in Germania, utilizzato clinicamente l’anno successivo e poi commercializzato negli Stati Uniti nel 1939. È nato dalla necessità di trovare un sostituto dell’eroina meno pericoloso. Come abbiano fatto i due iracheni a procurarsi una tale quantità di sostanza sarà frutto di approfondimenti dei militari della compagnia di San Donato Milanese diretti dal capitano Antonio Ruotolo. I suoi investigatori hanno avviato l’indagine circa un mese fa dopo le segnalazioni dei genitori di diverse scuole della zona sud di Milano. Il lavoro di osservazione e pedinamento ha dato i suoi frutti nei giorni scorsi, quando gli spacciatori sono stati seguiti nel loro appartamento a Segrate dove nascondevano la droga in due casse altoparlanti portatili. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino