Annuncio choc contro gli zingari, la capotreno: «Ho solo difeso i passeggeri»

Annuncio choc contro gli zingari, la capotreno: «Ho solo difeso i passeggeri»
 Ciò che le è passato per la testa in quel momento, cosa l’ha spinta a premere il pulsante e lanciare l’annuncio fuori da qualsiasi protocollo...

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 Ciò che le è passato per la testa in quel momento, cosa l’ha spinta a premere il pulsante e lanciare l’annuncio fuori da qualsiasi protocollo dovrà spiegarlo oggi ai vertici di Trenord. Per ora a raccogliere lo sfogo della capotreno sono stati i colleghi con cui viaggiava due giorni fa: «Ero sotto pressione, è stato il gesto estremo di una situazione al limite. C’è esasperazione per la presenza di gruppi di rom sul treno, quell’annuncio l’ho fatto per difendere i miei passeggeri».


«CONDIZIONI ESTREME»
Lo sbrigativo invito a scendere dal convoglio sotto la sua responsabilità rivolto a «molestatori e zingari», sarebbe dunque un atto impulsivo, dettato da stress e nervosismo per condizioni di lavoro difficili. Più volte segnalati dai sindacati di categoria. «E’ una tratta sulla quale molti passeggeri viaggiano senza biglietto, in cui le intemperanze verbali dei viaggiatori inadempienti nei confronti degli addetti ai lavori sono all’ordine del giorno», spiegano i rappresentanti di categoria. Il regionale Milano-Cremona, denunciano, è una specie di terra di nessuno: chi chiede soldi prima della partenza, chi pretende di circolare gratis e affronta a muso duro i dipendenti di Trenord. Lo scorso maggio sul regionale 2661 con la medesima destinazione un ferroviere è stato preso a calci e pugni al culmine di un diverbio, tra i pendolari e il personale a bordo dei convogli serpeggia la paura.

«Spesso - racconta un passeggero - ci troviamo a bordo dei convogli nelle ore serali, durante il rientro a casa, senza alcuna guardia giurata e completamente allo sbando. I controllori si “rinchiudono” in testa al treno, insieme ai macchinisti. Ma nei convogli non c’è sicurezza e si viaggia nel terrore che qualche malintenzionato possa salire e farci del male». I frequentatori della linea Mantova-Cremona-Lodi-Milano si sono riuniti nel comitato “In Orario”, che ripetutamente sottopone le seguenti richieste: «Chiediamo di predisporre con la massima urgenza servizi di prevenzione a bordo dei treni, nelle stazioni e nei locali delle ferrovie, con l’ausilio del personale di polizia o altro organo di polizia giudiziaria. Continuamente avvengono episodi a danno dei passeggeri, con intimidazioni, minacce, ingiurie, furti di cellulari, tablet».


E poi ci sono i ripetuti guasti su una linea definita obsoleta: «I tempi di percorrenza non sono mai diminuiti da vent’anni a questa parte. Sui vagoni non c’è spazio per i trolley e altri bagagli. La stazione di Cremona è inadeguata per i disabili». Insomma, i pendolari sono esasperati e il personale non sarebbe nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro in sicurezza. Non solo su questa tratta: sulla linea Milano-Lecco nel 2017 gli episodi di aggressioni e minacce a controllori e capotreni sono stati 224. L’annuncio incriminato fatto dalla dipendente di Trenord, come ha raccontato, va inserito in questo scenario.
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Il Gazzettino