Maria, annegata a 9 anni in piscina dopo gli abusi. La criminologa Bruzzone: «Spariti gli organi»

La piccola Maria è morta annegata a 9 anni in piscina dopo gli abusi sessuali. E la criminologa Roberta Bruzzone denuncia che «sono spariti i suoi...

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La piccola Maria è morta annegata a 9 anni in piscina dopo gli abusi sessuali. E la criminologa Roberta Bruzzone denuncia che «sono spariti i suoi organi». «La nuova autopsia svolta sul corpo della povera Maria ha fatto emergere che nel corso del primo esame autoptico sono stati asportati e fatti sparire gli organi interni: siamo pronti a presentare denuncia per accertare cosa sia accaduto». È quanto annuncia l'avvocato Fabrizio Gallo, legale del padre di Maria Ungureanu, la bambina romena di 9 anni, che venne ritrovata senza vita intorno alla mezzanotte del 19 giugno 2016 all'interno di una piscina di un resort a San Salvatore Telesino, comune in provincia di Benevento.


 



«La prima autopsia accertò che la piccola era stata violentata e poi uccisa - aggiunge il penalista - I risultati non furono del tutto chiari al punto che la Procura di Benevento ha chiesto ed ottenuto da un nuovo gip la riesumazione della salma. Il nuovo esame autoptico ha fatto emergere questa verità agghiacciante: non sono stati rinvenuti gli organi interni. Chiediamo con forza che venga fatta chiarezza in una vicenda da contorni ancora tutti da chiarire. Di fatto sono state cancellate tutte le tracce che possano fare accertare la verità su gli autori di questo omicidio».

Roberta Bruzzone: «Quello che è successo alla piccola Maria è assurdo e di una gravità assoluta. Di lei non è rimasto più nulla, solo una salma vuota. Sono spariti tutti gli organi interni, i vetrini della prima autopsia, tutti i reperti». Così intervistata da Giallo la criminologa 
Roberta Bruzzone, consulente della famiglia di Maria Ungureanu, rivela alla rivista come dal corpo della bimba «siano scomparsi tutti gli organi». «Siamo sconcertati e ora andremo fino in fondo. Presenteremo una denuncia, perché qualcuno deve dirci come è possibile che, con le indagini ancora in corso, non si trovino più i reperti custoditi dagli inquirenti, utili a fare luce sul caso», dice Bruzzone alla rivista. 


Intanto proseguirà il 17 settembre l'incidente probatorio disposto, su richiesta del procuratore aggiunto della Procura di Benevento Giovanni Conzo, nell'ambito dell'inchiesta sulla tragica fine di Maria. Per quella data dovrebbero essere disponibili, se nel frattempo saranno recuperate alcune parti di organi (già utilizzate per la prima autopsia), le conclusioni dei tre periti ai quali il giudice ha affidato l'incarico di procedere ad una serie di accertamenti anche di carattere biologico. Si tratta dei professori Cristoforo Pomara, Ciro Di Nunzio e Francesco Sessa, che hanno già eseguito a Catania le analisi di oltre trenta vetrini relativi ai vari tessuti dei panni indossati da Maria e lo scorso 3 luglio, a Foggia, una nuova autopsia della salma della piccola, fatta riesumare. Le operazioni sono avvenute alla presenza dei professori Fernando Panarese, consulente di Daniel Ciocan (indagato da tre anni per omicidio e violenza sessuale della piccola Maria), Tatiana Mangiullo e Marina Baldi per i genitori di Maria.
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Il Gazzettino