Ha parlato di corruzione, dei Marò e del Jobs act il cardinale Angelo Bagnasco nel corso del pranzo di Natale della comunità di Sant'Egidio. «Non dobbiamo lasciarci...
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«Spero che la mia presenza qui - ha spiegato Bagnasco - sia un dono per loro come lo è per me e ne sono grato. E spero poi che la vicinanza di tanta gente buona, volontari di sant'Egidio e delle altre comunità, la Chiesa in generale, alla sofferenza e alla povertà non sia sentita solo oggi ma sia continuativa, giorno dopo giorno».
Per quanto riguarda il Jobs Act, da Bagnasco è arrivato un attestato di fiducia ai decreti attuativi approvati dal Consiglio dei Ministri. «Le cose nuove sono sempre sorgente di speranza, di fiducia, di futuro. Non conosco i tecnicismi della legge ma tutti speriamo che rappresenti uno sblocco del lavoro, dell'occupazione all'interno di una crescita e di uno sviluppo del paese», ha sottolineato. «È la cosa che tutti ci auguriamo da tanti anni con i diversi governi che si sono succeduti - ha sottolineato -. Speriamo che sia il momento buono, un grande dono di Natale».
Un pensiero è stato rivolto dal presidente della Cei anche ai due marò in India: «è un fatto che non comprendo. Le situazioni sono complicate e complesse ma tre anni sono molti. Si presume che non ci sia molta disponibilità da parte di chi dovrebbe dimostrarla. E non parlo del nostro governo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino