ROMA - Bonifici bancari e promesse di milioni di euro. Regali, viaggi e carte prepagate. In cambio, Antonio Morabito, ex ambasciatore italiano a Monaco e ministro...
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SHOPPING AZIENDALE Secondo l'accusa, Morabito avrebbe preparato schede su almeno otto aziende, acquisendo le notizie al Mef grazie alle sue conoscenze. I Dossier sarebbero stati consegnati a Di Corrado, attraverso il quale Morabito avrebbe anche organizzato incontri con gli investitori coinvolti «nello shopping aziendale cinese per il quale, secondo il mediatore, erano stati stanziati 6 miliardi di euro». Con il suo intermediario, il diplomatico si sarebbe impegnato anche a individuare «infrastrutture e opere importanti tipo centrali elettriche gasdotti autostrade in Italia, Francia, Spagna» per proporre investimenti ai cinesi. «Dismissioni Enel», annuncia Morabito in una conversazione intercettata. Morabito avrebbe «asservito stabilmente la sua funzione» agli interessi personali Marco Ginanneschi. Con il quale l'affare più importante sarebbe stato quello Huawei. Perché dopo avere partecipato in Cina a un forum sulla cooperazione commerciale nel 2016, il diplomatico aveva preso contatti con le aziende, agganci utilissimi che poi avrebbero consentito a Giannaneschi e Xu di proporsi come consulenti alle aziende italiane interessate a produrre software e tecnologie per Huawei.
Morabito sarebbbe stato pronto a diventare socio di Di Corrado in una società di relazioni internazionali, tanto da avere fornito anche indicazioni sul suo prestanome.
BONIFICI E VIAGGI Intanto, per i pm, aveva accettato dal faccendiere la promessa di una retribuzione «mensile continuativa», 5mila euro per i primi tre mesi di giugno 2016 e 7mila euro per i mesi successivi. In un'occasione sarebbe stato il padre di Di Corrado a consegnare 5mila euro al diplomatico, a giugno 2016. E il faccendiere, che era finito nella black list di Fincantieri, sarebbe stato pronto a pagare un milione di euro se il suo amico diplomatico fosse riuscito a riaccreditarlo con l'azienda. Per i pm erano d'accordo. Poi c'erano i biglietti aerei per Nizza, quelli per Monaco. E persino il pagamento dei viaggi ferroviari per andare da Roma a Reggio Calabria o da Roma a Milano. Tra le contestazioni ci sono le ricariche delle carte prepagate: Di Corrado avrebbe caricato su quella del diplomatico 5mila euro. Di certo Morabito riceve bonifici per 20 euro tra maggio e dicembre 2017 da Yunlai hu, referente cinese in contatto con Di Corrado. Ma i bonifici sono tanti anche da parte di società. E se l'avvocato Cheng prometteva al diplomatico una sorta di stipendio fisso. Anche Giannaneschi avrebbe ricaricato con 6mila euro una carta prepagata in occasione del viaggio a Machester del diplomatico. La procura accusa il commercialista ancye di avere pagato la residenza universitaria del figlio.
Gli imprenditori Corso e Di Grandi della Hadid Mediterranean steel srl, invece, puntavano a partecipare a gare di appalto in Senegal, Marocco e Tunisia. Morabito organizza gli incontri, media, partecipa a un viaggio in Senegal con la delegazione aziendale. Presenta ai due manager i diplomatici di quei paesi. In cambio, per i pm, avrebbe avuto bonifici per 13mila euro. E ottenuto l'acquisto di circa 200 copie del suo libro: La valigia diplomatica.
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Il Gazzettino