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Alessio Nigro, condannato a 20 anni per l'assassinio della fidanzata Lidia Peschechera, soffre di un disturbo borderline di personalità e questo gli ha evitato l'ergastolo. È scritto nelle motivazioni della sentenza della Corte d'Assise di Pavia, riportate da 'La Provincia Pavesè, con la quale l'uomo ha evitato il carcere a vita. Per il consulente la patologia, insieme all'alcol bevuto prima del delitto, «gli ha impedito di controllare gli impulsi» e la «sua aggressività». Nel delitto, quindi, ha avuto più peso «la patologia mentale» che la decisione della vittima «di porre definitivamente fine alla relazione affettiva» e di lasciare l'imputato «privo di un tetto e di un sostentamento economico».
Pavia, donna trovata morta in casa, svolta nelle indagini: fermato il compagno
E' rimasto con il cadavere 4 giorni
È stato riconosciuto il vizio parziale di mente ed è caduta l'aggravante dei futili motivi.
Il Gazzettino