Italiano scomparso in Turchia, l'appello in un video: «Mi uccideranno, aiutatemi»

Italiano scomparso in Turchia, l'appello in un video: «Mi uccideranno, aiutatemi»
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«Mi danno la possibilità di comunicare per l'ultima volta. Chiedo all'Italia di aiutarmi, di chiudere questa situazione in tempi rapidi. È 2 anni che sono in carcere, non ce la faccio più. Mi hanno detto che sono stufi, che mi uccideranno se la cosa non si risolve in tempi brevi. Non vedo futuro, non so cosa pensare». Lo afferma Alessandro Sandrini, l'italiano scomparso in Turchia nell'ottobre 2016, nel video - che si apre con il connazionale che dice «oggi è il 19 luglio 2018» - reso noto ieri dal Site.


Il Site, il sito americano che monitora il jihadismo sul web, ha pubblicato i fotogrammi di un video in cui compare  il bresciano scomparso in Turchia nell'ottobre del 2016, in tuta arancione e sotto la minaccia delle armi che lancia un appello per essere liberato. Il filmato, di cui si era avuta notizia l'11 luglio scorso, è già nel fascicolo dell'inchiesta della Procura di Roma.

 
Il Site, il sito americano che monitora il jihadismo sul web, ha pubblicato i fotogrammi di un video in cui compare Alessandro Sandrini, il bresciano scomparso in Turchia nell'ottobre del 2016, in tuta arancione e sotto la minaccia delle armi che lancia un appello per essere liberato. Il filmato, di cui si era avuta notizia l'11 luglio scorso, è già nel fascicolo dell'inchiesta della Procura di Roma. «Due ostaggi, un italiano e un giapponese, compaiono in due video dalla Siria», scrive la direttrice del Site Rita Katz su Twitter. «Uno mostra l'ostaggio italiano davanti a due uomini armati col volto coperto. L'altro mostra un giapponese (identificato dai media come il giornalista Jumpei Yasuda) che indossa una tuta davanti a uomini armati», aggiunge Katz che, in un secondo tweet, dice che «non è chiaro quale gruppo sia dietro l'operazione» e che «i sequestratori sembrano volere un riscatto». Nel video, prosegue Katz, Sandrini afferma che «la situazione è intollerabile» e «deve essere risolta» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino