Dopo il crollo del viadotto sulla A6 Savona-Torino, ora anche un tratto dell'A26 vicino a Genova viene chiuso per «verifiche». E la Liguria rischia...
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In conseguenza della chiusura, vengono consigliati itinerari alternativi. Dunque si aggrava la situazione della viabilità per la Liguria, mentre la frana che ha distrutto il viadotto della Madonna del Monte sulla A6 Savona-Torino al momento è ferma. Ma ci sono ancora 15 mila metri cubi di fango in bilico, che potrebbero scivolare a valle in un attimo, velocissimi, così come veloci sono stati quei 30 mila metri cubi di terra che hanno abbattuto i piloni del viadotto 'correndò a 20 metri al secondo. La massa instabile potrebbe cadere a valle in qualsiasi momento anche in previsione del fatto che mercoledì tornerà a piovere.
«Si resta stupefatti ad apprendere di certi provvedimenti così drastici dopo un anno e quattro mesi dal crollo del Ponte Morandi. Che fine hanno fatto i periti e i tecnici del ministero?», ha commentato il governatore della Liguria Giovanni Toti commentando la chiusura di un tratto della A26. «La Liguria è isolata - ha aggiunto - con la A6 chiusa, la A26 chiusa e le limitazioni alla A7. Voglio sapere cosa farà il governo».
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Forte preoccupazione è stata esternata dagli esperti dell'università di Firenze Nicola Casagli e della Fondazione Cima Luca Ferraris, che hanno effettuato oggi un sopralluogo come membri dei centri di eccellenza del dipartimento nazionale di Protezione civile che rappresentano. Preoccupazione che ha portato alla installazione di centraline di monitoraggio costante con laser e radar e un sistema di allerta pluviometrico. Il monitoraggio è utile anche a fornire elementi per poter «riaprire la carreggiata sud dell'autostrada a breve almeno a senso unico alternato», come ha detto il governatore Toti.
E mentre i tecnici sorvegliano la massa instabile sulla collina, il procuratore capo di Savona Ubaldo Pelosi conferma che è stata aperta un'indagine contro ignoti: accertamenti verranno eseguiti anche sullo stato dei piloni del viadotto. «Abbiamo fatto alcuni sopralluoghi ma per chiarire i fatti ci vorrà tempo - ha detto Pelosi -. I piloni? sono oggetto delle indagini». Sarà questa la seconda indagine in ordine di tempo che riguarda quel tronco autostradale che si ritrova anche nell'indagine conoscitiva dell'Anac sulle spese per manutenzione effettuate, o meno, dai concessionari autostradali. Un documento parla di una percentuale di investimenti inferiore al 90% di quelli previsti. Secondo quanto appreso malgrado la richiesta dell'Anac Autofiori non ha rivelato la spesa della manutenzione.
In prefettura a Savona è arrivato anche il ministro per le Infrastrutture Paola De Micheli che, al termine di una riunione con sindaci, Protezione civile, ad di Autofiori Magri e governatore Giovanni Toti ha detto che «dobbiamo dare la massima disponibilità alla Liguria per un piano straordinario per la sicurezza delle infrastrutture, perché gli eventi degli ultimi anni ci parlano di fragilità conosciute e sconosciute.
Il Gazzettino