VILLADOSE - «Dobbiamo tornare padroni delle nostre cose e della nostra vita. Non dobbiamo permettere a nessuno di calpestarci. Il che non significa farsi giustizia da sé, anche...
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Di sicuro non lo ha fatto venerdì mattina Filippo De Sero, titolare dell'omonima azienda agricola con vivaio in via Verdi a Villadose, presidente di quel mandamento territoriale per Coldiretti ed ex giocatore delle giovanili della Rugby Rovigo. Forse è stata anche la sua stazza, quasi 100 chili, a indurre a un veloce ripensamento i due ladri che la mattina scorsa avevano preso di mira la sua sua azienda.
«Saranno state le 7.40 - racconta De Sero - avevo aperto i cancelli per i dipendenti in arrivo, una squadra era partita per andare su un cantiere, io ero già in macchina per seguirli».
A quel punto il titolare nota un furgone sospetto. «Abbiamo avuto un furto lo stesso anno su un cantiere e un tentato furto in azienda a novembre, quando avevano puntato i nostri trattori». Quelle facce gli sembrano note, l'atteggiamento sin troppo circospetto. Così torna in azienda e trova il furgone fermo all'interno.
«Ho battuto sul vetro, senza paura. Me lo ha insegnato il rugby: non ci si deve tirare indietro, quando è il momento di farsi rispettare».
I due a bordo fuggono, l'imprenditore dietro, tenendosi in contatto telefonico con la centrale operativa dei carabinieri. «A un certo punto ho rallentato, perché la situazione stava diventando davvero pericolosa: il furgone ha imboccato Baricetta a 120 all’ora con i bambini che stavano andando a scuola».
A quel punto i carabinieri erano allertati e hanno risolto la situazione intercettando il furgone a Selva di Crespino. «Sono stati bravissimi, delle vere macchine da guerra - dice l'imprenditore - in senso positivo».
Il Gazzettino