Scandalo Ipab, rescisso contratto Nuovo allarme: «Finiti i pannoloni»

Germano Raniero
VICENZA - E' stato rescisso il contratto tra l'Ipab di Vicenza e la cooperativa "Bramasole" di Padova, che aveva vinto l'appalto (per quasi 7 milioni di euro...

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VICENZA - E' stato rescisso il contratto tra l'Ipab di Vicenza e la cooperativa "Bramasole" di Padova, che aveva vinto l'appalto (per quasi 7 milioni di euro all'anno) per la gestione del pensionato San Camillo di Vicenza. A dare l'annuncio, attraverso una nota la stessa Ipab, che ora dovrà decidere come procedere. Due le possibilità: affidare un nuovo appalto o andare avanti con propri fondi gestendo direttamente il servizio, con quest'ultima situazione che sembra la più probabile.








Intanto gli ispettori della Regione Veneto hanno confermato che le immagini video sono autentiche e sono state girato al terzo piano del San Camillo lo scorso 20 luglio. Individuato pure il paziente e i suoi familiari che hanno poi girato il video choc.



Intanto arriva un nuovo allarme dal pensionato San Camillo di Vicenza, la struttura gestita dall'Ipab, al centro in questi giorni del caso di mala-sanità che ha portato ad avviare indagini ed inchieste da parte di Regione Veneto e Ulss n°6.



Ad annunciarlo, durante un'intervista a GazzettinoWeb, effettuata nella serata di oggi, Germano Raniero, rappresentante sindacale dell'Usb di Vicenza. "Mi hanno appena chiamato dal pensionato - le parole di Raniero - dicendomi che stanno mettendo a letto gli anziani e si sono accorti che sono finiti i pannoloni. Si tratta di un altro segnale di come sia il servizio sia davvero ai minimi termini".



"Le nostre proteste - tuona Raniero, sventolando in mano un dossier - sono iniziate un anno fa, quando abbiamo fatto presente che una riduzione d'asta del 30% avrebbe finito con il penalizzare i lavoratori ma anche gli ospiti. Ci risulta che certe infermiere vengono fatte lavorare dalle 7.30 alle 9.30 del mattino e poi dalle 17 alle 19 della sera, mentre durante il giorno, ci sono momenti in cui c'è una sola addetta per tutti e tre i piani del San Camillo. In altri casi qualcuno è costretto a lavorare dalle 7 di sera alle 9 del mattino successivo, senza sosta".



"Ci auguriamo - conclude Raniero - che l'Ipab rescinda il contratto con l'attuale cooperativa e magari si torni a scegliere quella che aveva fatto l'offerta precedente, capace di garantire migliore qualità".



A difendere le scelte dell'ente è invece Isabella Sala, assessore comunale alla comunità e famiglie che, sempre in un intervista a GazzettinoWeb, fa notare che "Ipab aveva già preso le distanze dalla cooperativa padovana con diffide, dopo essersi resa conta che il servizio non era sufficiente. Teniamo alla salute dei nostri anziani e vogliamo che al San Camillo il servizio torni ottimale come lo è sempre stato nella storia".



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Il Gazzettino