VICENZA – A processo per avere, questa l’accusa, soppresso una quindicina di gattini appena nati. M. R., 86 anni, residente nella periferia di Vicenza, si è infatti opposta...
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I fatti risalgono a circa quattro anni fa. L’anziana donna, che in passato dava ospitalità ed accudiva una mezza dozzina di gatti nella sua proprietà, avrebbe annegato due cucciolate. Per lei sarebbe stato impossibile tenerli tutti: un micetto sarebbe riuscita a regalarlo, per gli altri è ricorsa ad una consuetudine appresa sin da piccola prima da sua nonna e poi da sua madre: annegare i piccoli animali.
Una pratica barbara, ma che nel secolo scorso era comunemente utilizzata in particolare nelle campagne dove i gatti non erano tanto considerati come animali da affezione ma avevano il principale scopo di tenere lontani i topi dalle case.
A segnalare l’uccisone dei micetti, le cui carcasse però non sono mai state ritrovate, alle guardie volontarie zoofile era stata una coppia di passaggio nei presi della proprietà dell’anziana proprio mentre li stava sopprimendo. Quindi la segnalazione in Procura. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino