VODO DI CADORE (BL) - Ancora una tragedia della montagna a funestare l'ultima domenica di agosto. È stato trovato senza vita, precipitato dalla cengia di Ball,...
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Ieri sera attorno alle 23 un escursionista aveva già chiamato preoccupato per la stessa persona, poichè la mattina verso le 6 era partito da Passo Staulanza assieme a lui, incontrato e conosciuto sul sentiero; avevano proseguito per un'oretta assieme diretti entrambi in cima al Pelmo, poi si erano separati. Dopo aver raggiunto la vetta, nella discesa l'escursionista lo aveva incontrato alle 15.30 circa ancora prima della cengia di Ball. In apprensione, arrivato al passo, gli aveva lasciato un biglietto sulla macchina con scritto di fargli un colpo di telefono.
Ma non lo aveva più sentito. Questa mattina, la centrale operativa, non avendo il numero del telefono, aveva controllato l'eventuale presenza nei diversi rifugi, fino a rintracciare grazie all'intervento dei carabinieri un parente. Dal cellulare, rispondeva però la segreteria. In attesa della richiesta ufficiale dei famigliari per avviare la ricerca, sono stati ricontattati tutti i rifugi attorno al Pelmo, finché quando il mancato rientro è sembrato qualcosa di più grave rispetto a un ritardo, è scattato l'allarme, con l'allertamento delle Stazioni di San Vito di Cadore, Val Fiorentina e Valle di Zoldo.
Purtroppo la prima ricognizione dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha subito fatto ritrovare il corpo senza vita di Mario Oribelli, 59 anni, postino e quindi molto conosciuto a Casale sul Sile (Treviso), precipitato e finito sul ghiaione sottostante della cengia, a 300-400 metri dal Rifugio Venezia. Recuperata con un verricello di 30 metri, la salma è stata trasportata al Venezia e lì presa in carico dai soccorritori di San Vito, che la hanno poi portata a valle alla cella mortuaria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino