VERONA - Prende a martellate la moglie e i due figli poi si toglie la vita. Tragedia familiare a Pellegrina di Isola della Scala. Un uomo di 37 anni di origine rumena ha tentato...
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L'uomo, che si era appena licenziato dall'azienda per cui lavorava e che pare soffrisse di manie di persecuzione, si è poi ucciso tagliandosi le vene.
Ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Borgo Trento a Verona anche il più grande dei due figli.
Il figlio più piccolo, 9 anni, anche lui in terapia intensiva a Borgo Trento, è in condizioni disperate per la gravità delle ferite inferte alla testa, che hanno provocato anche due arresti cardiaci mentre veniva trasportato all'ospedale.
Il primogenito, 16enne, è stato quello che ieri ha aperto la porta all'assessore ai servizi sociali del Comune di Isola della Scala, Michele Casella, che da tempo seguiva la famiglia e si è recato nella loro abitazione dopo avere appreso che il bambino più piccolo non era andato a scuola, scoprendo la tragedia.
«Mi sono trovato di fronte una scena terribile, è stata molto dura, soprattutto quando ho visto il ragazzino più grande ferito alla testa. Credo che non dimenticherò molto facilmente» ha raccontato Casella che è stato sentito dai Carabinieri.
Il giorno prima della tragedia la moglie aveva chiesto aiuto perché il marito, da tempo sofferente di gravi disturbi psichici, la preoccupava. Le turbe dell'uomo erano sempre più frequenti e minacciavano la vita familiare.
«Lunedì pomeriggio - ha rivelato l'assessore - ho chiamato il reparto di psichiatria e mi è stata data la disponibilità di un posto. Era stata avviata la pratica, che necessitava, ovviamente, di qualche ora, ma tutto era predisposto. Purtroppo siamo arrivati tardi». Per poche ore quindi la tragedia si sarebbe potuta evitare. «Senza colpevolizzare nessuno - ha aggiunto il sindaco Giovanni Miozzi - penso che il governo debba cominciare a fare qualcosa di concreto per aiutare persone in difficoltà, come in questo caso». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino