VERONA - Don Bruno Fasani, il portavoce del vescovo, doveva commentare la "sponsorizzazione" per la candidata leghista Monica Lavarini. Ha definito la lettera un «incidente di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Subito dopo, a sorpresa, interviene al telefono duramente anche il vescovo Giuseppe Zenti che chiede: «Don Bruno che ti succede? Non dovresti essere tu che mi rappresenti?». Lui si difende: «Io parlo da cittadino, come tanti cattolici che non si sono trovati d'accordo con quanto accaduto». Ma il vescovo incalza: «Che in pubblico venga sconfessato quello che ho detto è gravissimo, che poi venga detto che i cattolici non devono votare una candidata è assurdo. E mi domando se a Telearena si può fare una cosa del genere, questa è mancanza di democrazia. Don Fasani è un mio prete, non puoi parlare male di me così, ti sei autosconfessato. Mi costringete a entrare in polemiche e mi avete offeso profondamente».
Don Fasani: «Non credo si sia mai data una sponsorizzazione, soprattutto con un candidato come Luca Zaia».
Il dibattito si scalda: «Don Bruno, stai dicendo delle sciocchezze, non mi rappresenti», replica Zenti. «Tranquillo vescovo, tanto lo sa che ho già dato le dimissioni da portavoce». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino