VALBRENTA - Comitati, associazioni, gruppi spontanei, tutti schierati per il no, senza se e senza ma, al progetto della Nuova Valsugana a pedaggio. Progetto, è bene ricordare,...
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«Per quanto riguarda la superstrada stiamo combattendo da oltre 50 anni - conferma Lino Borsa, abitante a Carpané, ex consigliere di minoranza del comune di San Nazario. - Siamo d'accordo che il progetto della superstrada a pedaggio é spropositato per le esigenze del nostro territorio. Ma noi che abitiamo qui, da oltre 50 anni continuiamo a pagare un pedaggio di inquinamento, di rumore e pericolosità a Carpané. E’ facile parlare per i componenti dei comitati che magari vivono a Romano, Cassola, Campolongo e in altre località e non sono direttamente coinvolti dai disagi di coloro che da decenni e tutte le ore del giorno vedono transitare, a pochi metri dalle loro abitazioni, migliaia e migliaia di vetture e camion. Non basta dire sempre no a tutto! Prima di dire no, bisogna proporre anche soluzioni alternative, percorribili e finanziabili, dell'annoso problema. Altrimenti coloro che sono stati per anni, e lo sono tuttora penalizzati, lo saranno ancora di più una volta aperta anche la Pedemontana».
La gente non ne può più. «Guardate il centro abitato di Carpané con le case in gran parte abbandonate lungo la strada».
Più volte gli abitanti di Carpanè, in passato, si erano recati in municipio per segnalare, «Oltre al caos delle lunghe code settimanali, insopportabili rumori di giorno e di notte, inquinamento dell'aria e vibrazioni in tutte le case», paventando inoltre le preoccupazioni della comunità, considerati i numerosi incidenti verificatisi al famigerato incrocio semaforico, per il passaggio di mezzi pesanti carichi di sostanze chimiche, benzina, gas gpl e quant'altro che, in caso di sinistro, potrebbero causare gravi pericoli per la pubblica incolumità.
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Il Gazzettino