Truffa ai clienti, ora il broker vuole parlare

Truffa ai clienti, ora il broker vuole parlare
PORDENONE - Il broker di Sesto al Reghena chiede, dopo 32 giorni di carcere, di essere interrogato dal pm. Pierpaolo Visintin, 44 anni, originario di Sagrado, ex promotore...

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PORDENONE - Il broker di Sesto al Reghena chiede, dopo 32 giorni di carcere, di essere interrogato dal pm. Pierpaolo Visintin, 44 anni, originario di Sagrado, ex promotore finanziario di Hypo Bank, è sottoposto a misura cautelare in seguito a una trentina di querele in cui una quarantina di clienti della Bassa pordenonese e di Udine lo accusato di aver fatto sparire i loro risparmi. La cifra è da capogiro: 4 milioni di euro. E nuove denunce, arrivate anche da fuori regione, la stanno alimentando. Che fine hanno fatto quei soldi? Perchè non sono stati restituiti? Secondo la Guardia di finanza, il denaro non sarebbe stato investito per conto dei risparmiatori, ma utilizzato per coprire le spese di viaggi, regali di nozze e per sostenere una squadra di calcio a 5, la New Team Fvg di San Vito al Tagliamento, protagonista di una scalata incredibile dalla C1 alla serie A. Le spese per trasferte, impianti sportivi, ritiri in albergo, acquisto di giocatori brasiliani e sloveni sarebbero state coperte, stando agli accertamenti delle Fiamme Gialle, con il denaro che da mesi i clienti reclamano inutilmente.

Visintin nella fase dell'interrogatorio di garanzia ha scelto la strategia del silenzio. Dopo un mese ha deciso di parlare con il pm titolare dell'inchiesta, Matteo Campagnaro. Tra gli investigatori c'è molta attesa. Il broker di Sesto al Reghena potrebbe far chiarezza su molti punti. E, soprattutto, potrebbe fornire indicazioni agli inquirenti sull'eventuale recupero di somme di denaro. Che fine hanno fatto i soldi? Sono stati prosciugati nella squadra di calcio a 5 o Visintin ha costituito una "riserva" personale all'estero? Un interrogativo, questo, che ha stimolato gli inquirenti sin dalle prime battute delle indagini.

Va precisato che la richiesta di misura cautelare fa riferimento a 2 milioni di euro, somma riferita alle querele perfezionate fino a un mese fa e alle quali i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria avevano già trovato riscontro. Con la misura cautelare si è inteso impedire al consulente finanziario (iscritto all'Albo fino al momento dell'arresto) di continuare a truffare risparmiatori.
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Il Gazzettino