TRIESTE - Quello che non fanno le banche sono pronti a farlo i dipendenti. E' alquanto singolare il caso dell'azienda Vitrani, specializzata nell'arredamento di...
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C'è un problema di assenza di liquidità. Un nodo che però non scoraggia dipendenti, per i quali sta scadendo la cassa integrazione: hanno deciso di offrire il proprio Tfr per poter lavorare e rilanciare l'attività aziendale, dal 2011 impegnata in un processo di ristrutturazione che ha comportato la cassa integrazione per i propri dipendenti, passati da 80 a circa 30. Da otto mesi i lavoratori non percepiscono l'indennità.
Paradossalmente, sono giunte commesse per 10 milioni di euro, con lavoro possibile per 40 persone per il 2014 e il 2015; altre acquisibili varrebbero ulteriori 15 milioni, per assumere per tutto il 2016 altri 10 lavoratori. Manca però la garanzia delle banche e la produzione è ferma da due settimane e 15 lavoratori sono a casa.
«Un gesto nobile e immenso - commentano le titolari, Barbara e Alessandra Vitrani - che segna profondamente il marchio di un'azienda che ha sempre scelto di mantenere un'anima artigianale in un contesto industriale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino