Turisti pestati, il pub: «Barista offesa poi la security li ha scortati fuori»

Foto d'archivio del locale di Parenzo (dal sito SaintSinner)
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TRIESTE - Macchè insulti razzisti e botte: il "Club Saint & Sinner" di Parenzo, locale della movida fra i più noti di tutta l'Istria, ribalta sui 4 turisti triestini le accuse. Sarebbero loro ad aver esagerato per poi inventarsi le offese e, soprattutto, le violenze. E fornisce una propria versione dell'episodio incriminato: «Lo scorso weekend, nella notte fra venerdì e sabato - scrive l'avvocato croato Darko Vekić a nome del locale - alle 2 si sono presentate al Club Saint & Sinner di Parenzo due coppie che, dopo essersi sedute, hanno ordinato alla barista in tutto 4 drink alcolici. La barista, come di consuetudine, ha servito i clienti che hanno pagato il conto, dopodiché, uno di loro, un maschio di poco più di 30 anni (un ingegnere triestino, ndr), ha iniziato a lamentarsi di non aver ricevuto la quantità sufficiente di vodka che aveva ordinato e pagato».




Fin qui le versioni dei fatti sono più o meno analoghe: «La barista ha cercato di spiegargli che le bevande sono state servite nelle quantità previste dalla legge, ma il cliente, non sodisfatto, ha iniziato a gridare e insultarla, fino al punto di iniziare a colpire con i pugni il bancone del bar - scrive ancora l'avvocato - Poiché il cliente continuava a essere aggressivo e rumoroso, gli altri avventori che si trovavano nelle vicinanze, hanno richiesto l’intervento della sicurezza che lavora nel club».



La security allora avrebbe accompagnato i clienti fuori dal locale senza provocare alcuna lesione: «A conferma di questo - aggiunge l'avv. Vekic - i clienti sono ritornati al bancone del bar subito dopo essere stati scortati fuori per riprendersi i drink per poi finire di bere sulla terrazza del Club. Dichiariamo con fermezza che all’accaduto nessuno ha, in alcun modo, menzionato la provenienza, o la nazionalità dei clienti, nè tantomeno che la sicurezza avrebbe reagito perchè i clienti erano italiani».



«Se fossero stati malmenati, allora perchè non hanno chiamato la polizia o richiesto interventi delle strutture mediche di Parenzo? Non l’hanno fatto, ovviamente perché non hanno subito alcuna lesione. E infine il Club Saint & Sinner sottolinea che ormai da 7 anni è attivo in Istria (a Parenzo e Umago) e non ci sono mai state lamentele da parte dei clienti riguardo al servizio poco professionale che dipenderebbe dalla provenienza. Anzi, il proprietario del locale è stato informato dell’articolo e afferma che è stato smentito proprio da clienti italiani abitudinari, che sono rimasti colpiti dalle dichiarazioni delle presunti vittime. A conferma si può aggiungere che il Club Saint & Sinner, in collaborazione con diverse agenzie italiane, organizza a Umago la manifestazione Sprong break per i studenti italiani di Umago ormai da 3 anni, e che solo quest’anno in pochi giorni la manifestazione ha ospitato più di 3000 clienti italiani».



Infine, come già anticipato ieri, il legale conferma che «i proprietari del Club e i membri della loro famiglia sono di nazionalità e cittadinanza italiana, e che i loro figli studiano in Italia».



Il 31enne ingegnere di Trieste - frequentatore da anni di Parenzo e dell'Istria - ribadisce la propria versione dei fatti e precisa: «Nessuna persona sana di mente sarebbe andata ad attaccar brighe all'estero, eravamo solo in 4, perfettamente sobri, con due donne giovani, e noi uomini alti meno di 1,75. Fa sorridere che a giustificare l'accaduto non siano le persone coinvolte, ma il legale e poi il titolare (che non era presente) riferendo ciò che ha detto loro un tizio di quello che gli ha riferito un altro ancora. Ognuno si faccia le proprie convinzioni: per quale motivo avremmo dovuto inscenare il "falso" pestaggio? Siamo tornati subito a casa, con la vacanza rovinata, perchè choccati e impauriti. Le botte e i calci sulla schiena, grazie al cielo, non ci hanno provocato fratture ma parecchi dolori e un labbro gonfio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino