Alloggi sfitti e occupanti abusivi: è emergenza sociale a Ponziana

Alloggi sfitti e occupanti abusivi: è emergenza sociale a Ponziana
TRIESTE - Nel rione periferico di Ponziana circa il 70% degli alloggi è Ater ovvero case popolari. Di appartamenti vuoti, anche da 20 anni, ce ne sono a centinaia. Questo...

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TRIESTE - Nel rione periferico di Ponziana circa il 70% degli alloggi è Ater ovvero case popolari. Di appartamenti vuoti, anche da 20 anni, ce ne sono a centinaia. Questo pomeriggio alcuni rappresentanti dell'Asc (Assemblea sociale per la casa) hanno organizzato un tour delle vie più "calde" partendo da via Orlandini dove in soli 50 metri si contano 13 alloggi sfitti, in un cortile della vicina via Lorenzetti gli alloggi non abitati sono circa 12 e in via Battera si sono registrate diverse auto assegnazioni. Svariate decine di portoni sono stati contrassegnati con una lampadina rossa.








Anche a Trieste l'emergenza abitativa sta assumendo di giorno in giorno contorni sempre più preoccupanti e c'è chi, come Angela e Livio, ha preso il coraggio a quattro mani decidendo di occupare un alloggio di 30 metri quadri. Angela è mamma di due bambine. Abitavano in una casetta a Muggia, ma a causa del terremoto dello scorso marzo è crollato il piano di sopra (dove si trovavano le camere da letto). La casa era pericolante per dormirci con i figli che sono stati temporaneamente affidati al papà. Improvvisamente senza un tetto sopra la testa e zero risposte dalle istituzioni.



Angela ammette di essere stata costretta ad occupare un alloggio. Pur essendo assegnata all'ufficio del lavoro, la donna è stata inoltre truffata, da quanto racconta, dal suo datore di lavoro che la retribuiva al giorno come parrucchiera senza però pagarle i contributi, fino a scoprire che «il mio Cud non esiste. Ora sono disoccupata e svolgo occupazioni saltuarie come mio marito».







Sono cinquemila le persone in lista d'attesa per un alloggio Ater e secondo l'Assemblea serve "un programma di autorecupero degli alloggi pubblici, autoassegnarsi una casa vuol dire procurarsi un tetto subito e soprattutto vuol dire lottare ancora". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino