BELLUNO - Primo grave episodio razzista nei confronti di un arbitro della nuova stagione: è accaduto in una partita Allievi disputata a Treviso durante Belluno-Real Martellago,...
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Motivo? Una frase offensiva: «Che ca... fischi negro di m...» avrebbe detto il ragazzo. A quel punto l’arbitro Samuele Cestaro Rajiv, 20 anni, di nazionalità indiana, residente a Preganziol e da 2 anni alla sezione di Treviso, ha estratto il rosso. Il motivo dell’espulsione ha sorpreso lo staff del Belluno e anche ieri il responsabile del settore giovanile, Ivan Da Riz, ovviamente a conoscenza dell’episodio, cadeva dalle nuvole: «A noi non risulta sia stata pronunciata quella frase. Anzi, se ne avessimo avuto conferma (e anche gli avversari non l’hanno fatto), saremmo stati i primi a intervenire nei confronti del ragazzo». Che nega di avere pronunciato parole infamanti: l’arbitro avrebbe quindi frainteso.
Il giovane calciatore - è del 1999 - per ora dovrebbe andare incontro a una squalifica fino alla conclusione del torneo (prevista il 10 settembre), poi però rischia sanzioni più pesanti quando la vicenda sarà esaminata dal giudice sportivo della Delegazione Figc (la Federcalcio) di Treviso, cui spetta stabilire la sentenza definitiva.
LA DIFESA - Mirko Dal Farra è l’allenatore della squadra Allievi del Belluno e martedì sera era vicino all’azione da cui è nato l’episodio dei presunti insulti razzisti: «C’è stato un fallo di gioco, duro, ma i ragazzi coinvolti nello scontro si sono chiariti e la situazione si è calmata subito. Proprio per questo a quel punto io mi sono girato. Ho chiesto a lui e agli avversari cosa fosse accaduto, ma lui si è limitato a dirmi "l’arbitro ha capito che gli ho detto qualcosa", quelli del Martellago invece non avevano sentito nulla». Al termine della partita Dal Farra ha chiesto spiegazioni all’arbitro, «che mi ha riferito l’insulto razzista, aggiungendo "e poi avete vinto la partita"».
Ma cosa sia accaduto veramente in quel confronto ravvicinato tra giocatori e arbitro, «lo sanno solo il direttore di gara, il ragazzo e l’avversario con cui si era affrontato», ammette l’allenatore.
Il Gazzettino