Tragedia sulle Dolomiti: tre scalatori del Soccorso alpino precipitano e muoiono

Monte Cridola (QuickService)
BELLUNO - Tre alpinisti bellunesi hanno perso la vita precipitando dalla via Dino e Maria, sul monte Cridola. Tutti e tre facevano parte del Soccorso alpino della Stazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BELLUNO - Tre alpinisti bellunesi hanno perso la vita precipitando dalla via Dino e Maria, sul monte Cridola. Tutti e tre facevano parte del Soccorso alpino della Stazione dell'Alpago, Si tratta di Andrea Zanon, 38 anni, di Chies d'Alpago (Belluno) che faceva il falegname, Maudi De March, 36 anni, di Chies d'Alpago ed era un insegnante, e David Cecchin, giovane aspirante del Soccorso alpino di 28 anni residente a Belluno si era da poco laureato.




I tre rocciatori erano partiti in mattinata per la scalata. Quando hanno ritardato il rientro al rifugio Padova dove erano attesi, nel pomeriggio è scattato l'allarme e la ricognizione dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha rivelato in breve la tragedia.



La dinamica dell'incidente. I tre alpinisti del Soccorso alpino morti oggi sul Cridola stavano arrampicando probabilmente per allenare il più giovane, ed aspirante soccorritore, del gruppo. I tre - secondo fonti del Soccorso alpino - erano impegnati in una via classica, la Dino e Maria, dallo sviluppo di 250 metri che sale lungo un colatoio. La difficoltà era, per loro, del tutto banale trattandosi di un 4/o-5/o grado inferiore. I tre, secondo le prime informazioni, sono precipitati dopo il primo o il secondo tiro di corda a nemmeno un centinaio di metri di salita.



Secondo i soccorritori i tre in cordata avrebbero fatto - secondo prassi - una "sosta" su un terrazzino ancorandosi ai chiodi ma si potrebbe essere verificato un cedimento degli stessi che li ha fatti precipitare.



I corpi recuperati dai colleghi con l'ausilio dell'elicottero del Suem 118 di Pieve di Cadore sono stati composti nella cella mortuaria di Domegge (Belluno) e dovrebbero essere trasferiti nelle prossime ore a Belluno dove verrà allestita la camera ardente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino