ADRIA - È stato l'unico a non perdere la testa, mettendo la maschera di protezione, e il suo atto di coraggio ha salvato la vita ad almeno uno degli operai della Co.Im.Po di...
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«Volevo salvarli tutti...» fa in tempo a dire ai cronisti che aspettano l'uscita dell'operaio-eroe. Poi i carabinieri lo prendono sotto braccio. Le indagini sono appena iniziate, la sua testimonianza va cristallizzata. Stocco non riuscirebbe ad aggiungere altro. Sale sulla sua jeep, appoggia le braccia e il volto sul volante e inizia a singhiozzare. Un suo compagno di lavoro, Massimo Grotto, 47 anni, deve la vita a lui, che l'ha trascinato a forza quando era a terra già privo di conoscenza. Se l'è vista brutta anche Sandro Barchi, 48 anni, il primo pompiere entrato nell'impianto, che ha accusato un problema alla maschera di protezione. «Mi è mancato il respiro - racconta - Temevo di soffocare, di aver inalato troppo acido, e ho dovuto tornare indietro per mettermi in salvo». Lui e i suoi compagni hanno capito che per i quattro operai a terra c'era poco da fare: «erano bluastri, si intuiva che erano già morti, - prosegue Barchi - e che avevamo solo pochi secondi a disposizione».
C'è un silenzio irreale dopo l'incidente in questa campagna che pare un 'far west' nostrano, campi di mais e di soia a perdita d'occhio. Da qualsiasi parte si butti lo sguardo spuntano sempre le tese basse rosso mattone dei capannoni della 'Co.Im.Po', una ex stalla trasformata in mega impianto di trattamento rifiuti. Ma i 500 abitanti di Cà Emo, la frazione di Adria epicentro dell'incidente, vedono oggi con ostilità l'azienda. «Quattro? sono quattro i morti? Non possono crederci - sbotta Claudio, la casa a poche centinaia di metri dalla fabbrica - Si doveva arrivare a questo per capire cosa c'è qui? In tutti questi anni abbiamo fatto proteste, scritto all'Usl, all'Arpav, a tutti quanti. Per cosa? Perché si arrivasse a questa tragedia...». «
Solo reflui urbani no - aggiunge un altro residente - lì dentro trattano di tutto, fanghi industriali e altro, e la puzza insopportabile ti accompagna tutto l'anno».
Il Gazzettino