Il teatro è troppo rumoroso: Marco Paolini si infuria

Marco Paolini
BELLUNO - «Non è pensabile che l'interesse privato di dieci persone contrasti e danneggi l'interesse pubblico di seicento». Fuoco e fiamme mercoledì sera nei camerini...

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BELLUNO - «Non è pensabile che l'interesse privato di dieci persone contrasti e danneggi l'interesse pubblico di seicento». Fuoco e fiamme mercoledì sera nei camerini del Teatro Comunale di Belluno. Ad appiccare la miccia Marco Paolini, al termine dello spettacolo “Ballata di uomini e cani”. Un Paolini imbufalito, insomma, con i vestiti di Jack London ancora addosso.




«Furioso, certo, come raramente mi avranno visto - ammette – perché sono stato disturbato moltissimo da un chiacchiericcio continuo di sottofondo, tanto che ho pensato più volte di interrompere il monologo, compromesso da un mostruoso fastidio. Una mancanza di rispetto». Paolini, poco dopo le 23, è un fiume in piena: sta per prendersela con i tecnici del Comunale, persino con i Vigili del fuoco. “Pronto a strigliarli”, perché è convinto che siano loro i responsabili.



Sfumature magari in un monologo d'alto livello. «Il mio staff si è accorto che qualcosa non andava, pensava avessi mal di testa», aggiunge l'attore nato proprio a Belluno, 57 anni fa, e legato ai luoghi dove per tanti anni ha trascorso le vacanze dai nonni Amabile e Giacomo.



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Il Gazzettino